Unione praticanti avvocati è delusa da quando accaduto oggi in Senato, con riguardo alla conversione del D.L. 31/2021, concernente le misure urgenti per la sessione 2020 dell’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense dichiara la Presidente Claudia Majolo. Non solo non sono passate le nostre richieste – continua amareggiata- concernenti la concentrazione dell’esame innanzi ad un’unica sottocommissione, l’eliminazione del vincolo della seconda seconda prova in una materia sostanziale diversa da quella della prima, l’aumento del termine dilatorio da 20 a 30 giorni, la redazione dei quesiti ad opera della Commissione centrale con l’ausilio del CNF, etc. ma, addirittura, rispetto al testo originario sono state adottate misure del tutto inutili e ininfluenti tra cui: videoregistrazione sedute di esame, Ammissione anche al secondo orale della materia prescelta per il primo in aggiunta all’obbligo di portare comunque uno dei tre sostanziali diversi dal primo.
La Presidente Claudia Majolo sottolinea come non smetterà di portare avanti le istanze presentate da U.P.A., auspicando che le storture possano essere corrette in sede di emanazione del decreto ministeriale di attuazione.

U.P.A. continuerà la propria battaglia affinché l’esame sia il più equo e uniforme possibile su tutto il territorio nazionale. Per fare questo, insisteremo in ogni sede possibile affinché i quesiti della prima prova orale siano redatti dalla commissione centrale. Da Ancona a Venezia i quesiti dovranno essere i medesimi!