Con il passare delle ore cresce la preoccupazione per una possibile imminente eruzione dell’Etna, dopo che l’Ingv ha rilevato una ‘attività esplosiva’ dal cratere Bocca Nuova e Sud-Est. L’osservatorio di Catania per il momento non segnala emissione di cenere ma rileva segnali di una possibile ricarica di magma nei condotti interni dell’Etna con eventi sismici di discreta energia attorno al vulcano, con magnitudo oltre i 3.0, avvertiti dalla popolazione della zona, anche se non collegabili con certezza all’attività eruttiva in corso.

Rimane pertanto alta l’allerta. Il capo del dipartimento Ingv, Salvo Cucina, sollecita i sindaci della zona ad attivare i centri operativi e i volontari per mettere in atto tutte le misure previste dal piano di Protezione civile. Attualmente l’allerta per i voli, il Vona, è di colore arancione e l’attuale fase eruttiva dell’Etna non impatta con l’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania che è pienamente operativo ma rimane sotto osservazione.

L’innalzamento del livello determina un incremento del raccordo informativo tra la comunità scientifica e le strutture di protezione civile. Tali informazioni consentono alla struttura di protezione civile della Regione Siciliana di allertare le strutture territoriali di protezione civile e adottare eventuali misure in risposta alle situazioni emergenziali, soprattutto in relazione a scenari di impatto locale.

Occorre tener presente che i passaggi di livello di allerta possono non avvenire necessariamente in modo sequenziale, essendo sempre possibili variazioni repentine o improvvise dell’attività, anche del tutto impreviste.

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