La 56° edizione di Vinitaly prende il via tra le sfide di un mondo in conflitto.

“È il momento di fare un appello alla responsabilità, alla prudenza e al lavoro di tutte le istituzioni nazionali e internazionali per arrivare alla pace.” Così ha esordito il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, in apertura della cerimonia inaugurale.

All’inaugurazione sono intervenuti: Barbara Bissoli, vicesindaca del Comune di Verona, Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale; Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Luca Zaia, presidente Regione Veneto;  Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura;  Matteo Zoppas, presidente di Ice Agenzia e Maurizio Danese, ad Veronafiere.

Nel corso dell’evento sono stati assegnati anche i riconoscimenti “Premio Vinitaly International Italia” assegnato alla cantina sarda Argiolas, va invece al Senior Editor di Wine Spectator, Bruce Sanderson, il “Premio Vinitaly International Estero”. È stato assegnato al giornalista enogastronomico Marco Sabellico il primo “Vinitaly Wine Critics Award”.

Vinitaly festeggia con il nuovo “Premio Vinitaly 100 anni” il centenario dalla fondazione del primo consorzio di tutela italiano, il Consorzio Vino Chianti Classico. A ritirare il riconoscimento dal presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, il presidente del Consorzio, Giovanni Manetti.

Il mondo del vino sta vivendo un momento di grandi sfide. Si è parlato di etichette e avvertenze sui rischi legati all’alcol con le possibili conseguenze che questo può avere sull’export di vino italiano. Il nostro Paese infatti è il principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato, di cui più della metà ricavato dalle vendite all’estero.

A tal proposito Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste: “Il vino italiano vale quasi di 8 miliardi. È corretto bere con moderazione, bere meno ma di qualità e al prezzo giusto per remunerare la filiera e creare ricchezza in questa Nazione”.

Il settore è chiamato inoltre a riflettere su come approcciare le generazioni dei giovani. I Millennial e la generazione Z, le cui scelte d’acquisto  sono orientate anche da valori come giustizia sociale, cambiamento climatico e salute,  si avvicinano al vino con l’idea che si tratti di una bevanda per adulti maturi.

La birra è più radicata nei consumi e nell’immaginario giovanile. E’ dunque necessario un cambiamento di linguaggio e un lavoro sull’immagine del vino legato all’ambiente nonchè un’idea sostenibile di consumo.

Terminata la prima giornata aperta al pubblico, l’evento prosegue per i soli operatori del settore. Nella 1^ giornata nazionale del Made in Italy i riflettori sono puntati sul contributo economico del comparto.

La filiera del vino è in grado di generare (tra impatto diretto, indiretto e indotto) una produzione annua di 45,2 miliardi di euro e un valore aggiunto di 17,4 miliardi di euro. Contribuisce in modo sostanziale il turismo enologico che coinvolge annualmente circa 15 milioni di persone (fra viaggiatori ed escursionisti) con budget giornalieri (124 euro) superiori del 13% a quelli del turista medio, per una spesa complessiva di 2,6 miliardi di euro.

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy: “Vinitaly è una manifestazione straordinaria, non è un padiglione espositivo, che potrebbe trovarsi ovunque nel mondo. È un assaggio di territorio, dove i buyer possono assaporarne la cultura. Quello che è accaduto negli ultimi 20 anni con i prodotti enogastronomici grazie alle indicazioni geografiche – gli Igp i Dop – che ci hanno fatto grandi nel mondo e che ci hanno fatto percepire all’estero come produttori di qualità, accadrà nei prossimi 20k anni con le indicazioni geografiche sui prodotti industriali e sui manufatti”.

Alla giornata nazionale del Made in Italy presente anche la Premier Giorgia Meloni che ha confermato la sua presenza solo all’ultimo momento. Nel suo intervento la Premier ha parlato degli agricoltori dicendo: “sono i primi bioregolatori e noi dobbiamo ricordarci che per difendere l’ambiente è fondamentale l’opera dell’uomo”.

In merito alla giornata del made in Italy: “abbiamo voluto istituire questa Giornata nel giorno che ricorda la nascita del grande genio italiano, Leonardo da Vinci, per ricordare proprio che attraverso il Made in Italy passa un pezzo fondamentale della nostra identità, del nostro genio”. 

Per Maurizio Danese, amministratore delegato Veronafiere: “Lo studio d’impatto presentato nella giornata del made in Italy, dimostra come il “valore” del vino è superiore al suo contributo economico: il vino è infatti una componente identitaria del Belpaese e come tale è percepito all’estero. Un asset intangibile ma altrettanto qualificante del lifestyle italiano e dei suoi valori cui Vinitaly vuol contribuire a esserne cassa di risonanza. Vinitaly è un vettore per il business delle imprese nel mondo ma vuole anche essere un testimone globale del vino, dei suoi territori rurali e della sua cultura, elementi simbolo del made in Italy”.