Ordinanze e contagi non fermano la voglia di viaggiare
Feste blindate ma Napoli regge, gli albergatori: “Per ora solo 10% disdette ma nel 2022 sarà nera”
Partire o non partire? Questo è il dilemma. Milioni di italiani si staranno facendo questa domanda a poche ore dalla vigilia di Natale e a pochi giorni dalla tanto amata notte di San Silvestro. Insomma, partire o non partire? Molti hanno deciso di chiudere le valigie e mettersi in viaggio, tanti verso Napoli e così il settore alberghiero regge bene la quarta ondata di Covid e l’impatto delle restrizioni volute dal governatore della Campania Vincenzo De Luca. Per ora gli alberghi sono abbastanza pieni, il timore più grande riguarda gennaio e febbraio, mesi nei quali è previsto un drastico calo delle prenotazioni.
«La difficoltà maggiore che stiamo affrontando è il clima di incertezza. Ad oggi le prenotazioni non sono tantissime – fa sapere Antonio Izzo, presidente cittadino di Federalberghi – ma rapportate al 2020 – continua – ovviamente erano incoraggianti, in particolare per Capodanno, che anche se non farà segnare il sold-out avrà numeri positivi. Le disdette ci sono state, ma non in numero molto significativo, ci attestiamo a poco più del 10%. Sono, però, rallentate le prenotazioni e i timori riguardano anche la soddisfazione dell’ospite». Addio ai grandi eventi e alle feste sfavillanti, niente paillettes e lustrini, brindisi e cenoni sono solo un vecchio ricordo, da giovedì la città è blindata, entreranno in vigore le due ordinanze firmate dal presidente De Luca e i controlli si preannunciano “serissimi”. Niente alcolici e cibo da asporto nelle aree pubbliche, niente assembramenti, vietata qualsiasi forma di festeggiamento sia in locali chiusi che all’aperto. E ora si teme l’effetto boomerang. «Spesso si viene a Napoli proprio con la voglia di festeggiare in strada – spiega Izzo – per i fuochi d’artificio, per le passeggiate tra gli artigiani, e le limitazioni di questi giorni sicuramente potrebbero causare dei malumori».
Per quest’anno turisti e cittadini dovranno accontentarsi di feste natalizie all’insegna della prudenza e della sobrietà. Ma non tutte le restrizioni vengono per nuocere. «Se queste norme servono per condurre verso una via d’uscita, anche se dolorose, devono essere accettate e rispettate. Alcune limitazioni come il green pass o il super green pass – afferma il presidente di Federalberghi Napoli – potrebbero avere anche l’effetto di creare maggiore fiducia dal punto di vista della sicurezza e del rispetto delle norme anti-Covid, nei turisti che vengono in albergo. Forse a risentirne potrebbe essere di più il settore extra alberghiero, almeno per adesso». Per ora, infatti, il comparto più colpito dalla stretta su cene e pranzi natalizi è quello dei ristoratori. Gli ultimi dati riferiscono di un calo delle prenotazioni del 40%, troppo severe le regole e così i clienti hanno rinunciato a festeggiare, il tutto si traduce in una perdita di denaro enorme: secondo Confesercenti Campania in queste feste natalizie andranno in fumo circa 100 milioni di euro di fatturato. Gli albergatori, invece, pare che sopravvivranno al Natale e al Capodanno ma affronteranno tempi bui subito dopo.
Il nuovo anno si aprirà all’insegna della preoccupazione. «Purtroppo dopo le feste ci attendono i mesi peggiori dell’anno per il turismo in città (gennaio e febbraio) e le prospettive non sono affatto positive. Ora dobbiamo proteggere questo finale di anno – conclude Izzo – Il problema sono le nuove emergenze, anche perchè le persone hanno voglia di viaggiare e un barlume di normalità aiuta sicuramente il settore. Non resta che sperare che questa nuova ondata sia meno forte delle precedenti e ci permetta di programmare la prossima primavera».
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