Lo scrittore Alessandro Baricco è tornato a casa. Lo ha fatto sapere lui stesso, tramite un post su Facebook. A meno di tre settimane dal trapianto di cellule staminali il 64enne è stato dimesso dall’Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo, dov’era ricoverato. “A casa, finalmente. Grande gioia”, ha scritto postando una foto con un pc portatile, un’agenda gialla e il romanzo Il circolo Pickwick di Charles Dickens.

“Devo ringraziare lo staff medico e paramedico dell’Istituto di Candiolo: da loro ho solo ricevuto cura, attenzione e gentilezza. È andato proprio tutto liscio, col trapianto, e so che se questo è successo è anche per l’ondata di affetto e energia che tante persone mi hanno mandato, spesso da lontano. A loro va tutta la mia gratitudine, la più sincera. Ora si tratta di andare avanti a ricostruire, con pazienza e disciplina, sperando di vedere arrivare presto l’ora dei festeggiamenti. Nel caso, intendo farli durare per anni”.

L’intervento è riuscito e il decorso post operatorio, ha scritto l’Ansa, è stato ottimale. Lo scrittore, tra i più conosciuti e apprezzati nel panorama italiano degli ultimi decenni – autore tra gli altri titoli di Oceano Mare, Novecento e The Game – fondatore della Scuola Holden, aveva dato sempre tramite i social network la notizia della sua malattia e delle cure cui avrebbe dovuto sottoporsi, lo scorso 22 gennaio.

“Ehm, c’è una notizia da dare e questa volta la devo proprio dare io, personalmente. Non è un granché, vi avverto. Quel che è successo è che cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia mielomonocitica cronica. Ci sono rimasto male, ma nemmeno poi tanto, dai. Quando hai una malattia del genere la cosa migliore che puoi fare è sottoporti a un trapianto di cellule staminali del sangue, cosa che farò tra un paio di giorni (be’, non è così semplice, ci stiamo lavorando da mesi, è un lavoro di pazienza). A donarmi le cellule staminali sarà mia sorella Enrica, donna che ai miei occhi era già piuttosto speciale prima di questa avventura, figuriamoci adesso”.

“Molto altro non mi verrebbe da aggiungere. Forse, ecco, mi va ancora di dire che percepisco ogni momento la fortuna di vivere tutto questo con tanti amici veri intorno, dei figli in gamba, una compagna di vita irresistibile, e il miglior Toro dai tempi dello Scudetto. Sono cose, le prime tre, che ti cambiano la vita. La quarta certo non te la guasta. Insomma, la vedo bene. Per un po’ non contate su di me, ma d’altra parte non abituatevi troppo alla cosa perché i medici che si sono ficcati in testa di guarirmi hanno tutta l’aria di essere in grado di riuscirci abbastanza in fretta”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.