Politica
Fondo Salva-Stati, Salvini chiede l’intervento di Mattarella. Conte riferirà alla Camera

Si alzano i toni dello scontro sulla riforma del Mes, il fondo salva Stati europei. A cavalcare la protesta è la Lega di Matteo Salvini, con l’ex ministro dell’Interno che ha fatto appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché “faccia valere la Costituzione” e chiedendo un incontro col Capo dello Stato. “Conte ha compiuto un attentato ai danni degli italiani”, ha detto alla Camera il leader della Lega, che fa sapere come “i nostri avvocati stanno studiando l’ipotesi di un esposto ai danni del governo e di Conte”. Proprio il presidente del Consiglio Conte sarà lunedì alla Camera alle ore 13 per una informativa sulla vicenda del Mes e replica proprio al leader del Carroccio: “Spazzerò via mezze ricostruzioni, menzogne, mistificazioni. A chi oggi si sbraccia a minacciare, io dico: Salvini vada in procura a fare l’esposto, e io querelerò per calunnia”.
A dare manforte a Salvini è anche il suo capogruppo di Montecitorio Claudio Molinari: “Il governo on ha rispettato il mandato del Parlamento, un fatto gravissimo. Chiediamo l’intervento di Mattarella, c’è da difendere la Costituzione e il parlamentarismo”.
IL PD: “LEGA DIFFONDE TEORIE FALSE”- Dal fronte opposto è altrettanto dura la posizione del Partito Democratico. Il segretario Nicola Zingaretti con un post su Facebook accusa la Lega di “alimentare le paure” e ricorda come “quando era al Governo, Salvini ha condiviso e approvato la riforma del fondo salva stati. Ora, come al solito, diffondono teorie false per danneggiare l’Italia, la sua forza e credibilità, per allontanarla dall’Europa e indebolirla. Non lo permetteremo mai”.
I DUBBI DEI 5 STELLE – Il Movimento 5 Stelle, che da giorni sta avanzando dubbi sulla questione Mes, ha chiesto un vertice di maggioranza con Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri per valutare tutto il pacchetto salva Stati. “Lo faremo col dialogo ed è sbagliato dire che abbiamo già approvato questo pacchetto”, ha spiegato Di Maio a Radio Anch’io. Oggi pomeriggio si riunirà l’assemblea dei deputati e senatori del M5s con il leader politico sull’argomento.
COS’E’ IL MES – Il Meccanismo Europeo di Stabilità è un’organizzazione intergovernativa dei paesi che adottano l’Euro come moneta ed ha il compito di aiutare i paesi che si trovano in difficoltà economica, creato nel 2012. Il Mes ha una dotazione di circa 80 miliardi di euro, frutto del denaro che i paesi membri pagano in maniera proporzionale all’importanza economica nell’eurozona. Questi soldi, assieme alla possibilità di emettere titoli con la garanzia degli stati che ne fanno parte, possono essere prestati ai paesi in difficoltà. Per ricevere l’aiuto uno stato deve accettare un piano di riforme ‘sorvegliato’ dalla cosiddetta Troika, ovvero il comitato costituito da Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale.
LE MODIFICHE AL MECCANISMO – La riforma in discussione a partire dal 2018 prevede alcune importanti novità. Quella principale è che il fondo assume la funzione di paracadute finale (backstop) del fondo di risoluzione unico delle banche, una linea di credito da 70 miliardi a cui i paesi potranno accedere nel caso i fondi nazionali per le risoluzioni bancarie non siano sufficienti.
Altra modifica riguarda l’introduzione di altre linee di credito utilizzabili se un Paese viene colpito da uno shock economico, evitando di finire sotto stress dai mercati internazionali. Per accedervi non si dovrà firmare un Memorandum come quello della Grecia, ma una lettera di intenti che assicura il rispetto del Patto di stabilità. Un caso che non riguarderebbe però l’Italia: una delle clausole presenti è non avere squilibri eccessivi, nel nostro caso il debito pubblico.
Ulteriore modifica controversa riguarda le clausole di azione collettiva. Dal 2022 sarà più facile ottenere il via libera degli azionisti per approvare la ristrutturazione di un debito sovrano, perché dalle attuali regole che richiedono una doppia maggioranza, si passerà a una maggioranza unica.
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