L'impresa
Formula 1, Lewis Hamilton campione del mondo per la sesta volta

Lewis Hamilton realizza un’autentica impresa in Formula 1. Il pilota britannico si è laureato per la sesta volta in carriera campione del mondo. Meglio di lui solo Michael Schumacher che tra Benetton e Ferrari ha conquistato in carriera sette titoli iridati.
Sembrava non potesse esserci nessuno che potesse scavalcare il tedesco ma stagione dopo stagione il britannico è arrivato ad un passo dallo spodestare i colossi della F1 ed ergersi a numero uno assoluto. Mai come in questa stagione il 34enne ha manifestato tutta la sua forza, superiorità e maturità mentale, dominando nella prima fase della stagione al punto da ipotecare dopo poco più di 10 gare il titolo per poi gestire al meglio nella seconda parte il ritorno della Ferrari, risorta con il baby fenomeno Leclerc ma colpevole di troppe imperfezioni nelle fase di gestione delle gare che ne hanno limitato le potenzialità e i risultati.
Hamilton fedele a se stesso e al suo ruolo di fenomeno, non si è mai scomposto, ha fatto passare i momenti meno brillanti, esaltato le doti degli avversari, accettato le sconfitte e i sorpassi e le sportellate delle giovani leve usandole come stimolo per migliorare se stesso e la vettura, senza mai perdere la testa e farla perdere al suo team: 10 vittorie e 15 podi quando mancano ancora due gare alla fine raccontano di una supremazia che ha sfiancato subito le ambizioni dei rivali ferraristi e anche quelle del compagno di scuderia Vlatteri Bottas che si è dovuto inchinare davanti al Re. E
messo in riga le scorribande di Verstappen. Il suo sesto titolo vale più degli altri perché quella che sta per concludersi è stata una delle migliori stagioni in termini di rendimento dei piloti (oltre al ferrarista monegasco anche l’olandese della Red Bull, lo stesso Bottas e Carlos Sainz), di prestazioni puramente di classe, e questo significa che tutti sono stati chiamati ad alzare il proprio livello, Hamilton compreso. Il rendimento elevatissimo degli avversari lo ha esaltato aumentando il valore del successo 2019. “Mi sto godendo la sfida e affronto una gara alla volta. La prossima sarà difficilissima provare a battere di nuovo questi ragazzi, ma non sarà impossibile”, dichiarò dopo Sochi quando il ‘feudo’ Mercedes sembrava potesse tremare. Il re ha ancora fame e intyende banchettare ancora. Se non altro per vivere le emozioni post-gara: “Il momento più bello non è quando hai vinto e tutti ti abbracciano ma la mattina della gara quando ti svegli e te la fai sotto. Quella sensazione di aver fatto tutto il possibile e di essere pronto, è una sensazione che chi gioca sporco non potrà mai provare”. Il lord che quando si spengono i semafori rossi dello start si isola (“I motori urlano ma io non sento più nulla ed è come se scendesse il silenzio”) è stato anche protagonista di gesti di sportività che lo rendono un campione gentiluomo: fece salire sul podio Vettel quando in Canada vinse grazie ad una penalizzazione eccessiva al tedesco. LO issò per rendergli gli onori e manifestare in parte il suo dissenso per una scelta dei commissari discutibili. Non bastano dunque i successi, una leggenda si costruisce anche attraverso questi piccoli gesti. E Lewis ci sta riuscendo alla grande. Ogni stagione sempre di più. SPR NG01 mal 032150 NOV 19
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