Il ministero dello Sviluppo Economico ha fatto una vera e propria gaffe con i 9.000 Innovation manager iscritti nelle proprie liste. Con una mail inviata la mattina di giovedì il dicastero del grillino Stefano Patuanelli ha lanciato un concorso “Innovation manager contest” in cui ha chiesto ai professionisti di farsi un selfie, caricare la foto sui propri canali social, menzionare il Mise e Invitalia e taggare cinque amici.

LE REAZIONI – “Ma è uno scherzo?“. “Ma questi davvero fanno?“. Sono solo alcuni dei commenti degli Innovation manager che hanno ricevuto la comunicazione. Altri sono ancora più duri “Stanno ridicolizzando la figura professionale” o ancora “Coi grillini al Mise sono arrivati i bimbominkia“. La mail non è stata presa bene dai professionisti, fatto che ha portato il ministero a smentire la comunicazione dicendo che si è trattato di un errato invio. Certo è che per come era impostata l’invio potrebbe anche essere stato sbagliato ma il contenuto non è stato smentito. E inoltre l’annuncio è stato anche pubblicato, come testimoniato dagli screen in allegato, sul sito del ministero.

CHI SONO GLI INNOVATION MANAGER DEL MISE – L’Innovation Manager è colui che conduce la ricerca in azienda trasformandola in opportunità strategica di business per il futuro. Al di là delle soft skills che gli si attribuiscono (leadership, problem solving, padronanza di più lingue, capacità di affrontare le sfide, capacità di generare e sviluppare nuove idee, project management, e per alcuni anche capacità di intercettare il futuro prima che arrivi…) l’Innovation Manager deve essere principalmente in grado di riconoscere quali innovazioni siano strategiche per la crescita dell’azienda in un’ottica di trasformazione del mondo del lavoro e della produzione e soprattutto in previsione dei nuovi mercati che la trasformazione digitale sarà in grado di generare. Riuscire in questo intento significa aver una grande competenza in materie tecniche, conoscere il mondo della Ricerca in maniera profonda e possedere competenze e visione in scouting tecnologico, trasferimento tecnologico e naturalmente valorizzazione della proprietà intellettuale che viene generata dalle attività di ricerca (anche derivanti dalle start up o micro imprese) e di co-sviluppo tra Ricerca e Impresa.

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Nato a Napoli il 20 novembre 1978 ama seguire tutti gli sport (e a volte prova a praticarli...). Laureato in Scienze Politiche all'Università Federico II di Napoli, giornalista professionista, nel 2018 da direttore di VocediNapoli.it ha ricevuto il Premio Carlo Nazzaro per la sezione giornalismo web.