“Siamo arrivati al punto che i tifosi tifano per questo o quel giudice sportivo. Siamo arrivati a livelli parossistici del sistema. Serve uno sforzo collettivo per ripristinare un po’ di correttezza nei comportamenti e nei commenti”. A dirlo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, a margine di una iniziativa organizzata da Sport e Salute al Foro italico a Roma in vista del weekend conclusivo degli Internazionali di tennis.
“Come battuta, in termini prettamente economici – ha proseguito – se la Juventus ha fatto un falso in bilancio perché gli devo togliere i punti? Se io ragionassi come Agenzia delle Entrate o la Guardia di Finanza gli sequestro lo stadio, visto che è l’unica squadra che ha fatto lo stadio di proprietà gli creo un danno economico su quello. Va ripensato un po’ tutto, sennò diventa un casino”.
Sulla giustizia sportiva, ricorda (quando ricopriva il ruolo di segretario del Consiglio dei Ministri del governo Conte 1 con delega allo Sport , aveva provato a riformare il sistema sportivo), che “avevamo avviato un percorso in parallelo con Sport e Salute, una prospettiva di riforma, avevamo auspicato che il sistema dello sport riuscisse in qualche modo ad autoriformarsi però è complicato. È evidente che il sistema concepito negli anni Sessanta o Settanta non può più funzionare”, sottolinea.
La terzietà c’è sempre, assicura, “ma non è possibile che i giudici sportivi vengano eletti insieme a chi vince nelle federazioni, che i presidenti poi si nominano i giudici federali. Parlo da rappresentante dello Stato, abbiamo Consiglio di Stato, avvocati dello Stato, consiglieri della Corte dei Conti che poi sono impegnati in faticosissimi processi sportivi gratuitamente, ognuno deve fare il suo mestiere”.
© Riproduzione riservata