Inizieremo oggi una rubrica settimanale che ci vedrà in viaggio per i Tribunali italiani e nello specifico nel settore civile. Un mondo, forse poco conosciuto, che è però fondamentale per il sistema socio-economico del nostro Paese. Una Giustizia civile che funziona, non solo aiuta il cittadino a sentirsi tutelato e protetto, ma crea le condizioni basilari per il funzionamento di ogni comparto economico-produttivo.

Di conseguenza anche chi vuole investire in Italia guarderà principalmente i dati e l’efficienza dei nostri Tribunali. Racconteremo, altresì, la Geografia Giudiziaria dell’Italia e la sua evoluzione (o involuzione, lo scopriremo nel racconto) degli ultimi anni con la cancellazione di 220 Sedi Distaccate dei Tribunali avvenuta con la Riforma del 2012.

Una Geografia Giudiziaria che ha sempre disegnato e raffigurato anche le nostre abitudini e i nostri modi di vivere. Anche su questo faremo appositi interventi. Naturalmente il settore della giustizia civile prevede non solo la competenza dei Tribunali ma anche dei Giudici di Pace, altro grande argomento che si affronterà. Insomma, mettetevi comodi per iniziare un percorso insieme verso la realtà quotidiana di chi gravita per un motivo o per un altro nei meandri della Giustizia Civile Italiana. Naturalmente sono ben accette le vostre segnalazioni a: avvandreaviola@tiscali.it

Prima di raccontarvi uno dei tanti casi di giustizia in-civile è doveroso rammentare che anche il semplice accesso ad una causa ha delle preventive spese cosiddette vive, ossia necessarie per iscrivere la vertenza a ruolo presso il Tribunale. I costi, oltre alla normale parcella dell’Avvocato, stabilita da dei parametri Ministeriali, sono aumentati proporzionalmente negli anni.

Con l’ultimo aumento del 2022, ad esempio il costo fisso per incardinare una semplice causa ordinaria di valore da 26 a 52 mila euro è di 518 euro per il solo acquisto del cosiddetto “contributo unificato” oltre a 27 euro di semplice marca da bollo.

Per l’appello di una causa sempre di detto valore il contributo unificato arriva a 777 euro. Per arrivare in Cassazione ci vogliono 1.036 euro. Anche in questo caso, ci sono tabelle e scaglioni che influiscono sui costi. Dati che servono a far riflettere su come il semplice accesso alla Giustizia non sia del tutto economico e agevole.

Tanti aspetti che vedremo di volta in volta. Ora passiamo ad un caso concreto ed emblematico. Un cittadino che vede leso un proprio diritto ha diversi mezzi per tutelarsi. Una volta consultato un Avvocato si apriranno varie ipotesi. Nel caso di specie un cittadino si è rivolto al Tribunale perché lamentava di essere stato spogliato violentemente e clandestinamente del suo possesso su un bene immobile. In questo caso si può azionare una causa denominata “cautelare”, ossia con un rito semplificato e che dovrebbe essere più veloce.

La causa che raccontiamo veniva iscritta a gennaio 2020. Veniva assegnata ad un Giudice il quale fissava per la comparizione delle parti l’udienza a settembre 2020. Nelle more il Giudice veniva sostituito ad aprile da altro Giudice. Per l’udienza di settembre 2020 la controparte si costituiva regolarmente. L’udienza veniva trattata tramite note scritte e non in presenza.

Il Giudice non si accorgeva della regolare costituzione della controparte, la quale asseriva che il ricorrente non aveva mai avuto il possesso della porzione di terreno oggetto di causa, è disponeva la reintegra nel possesso del ricorrente sul falso presupposto della contumacia della parte convenuta.

A seguito di ciò, la parte convenuta proponeva apposita e formale istanza al Giudice per l’evidente errore. Il Giudice, invece di prenderne atto, fissava udienza da remoto lasciando in essere la reintegra nel possesso. Nonostante le prove allegate e l’evidente errore, il Giudice confermava reintegra e fissava nuova udienza ad aprile 2021 per l’escussione dei sommari informatori.

I sommari informatori delle parti venivano sentiti non dal Giudice titolare della causa ma dal G.O.T, ossia un Giudice Onorario (di solito un Avvocato di altro foro e di cui ci occuperemo più avanti)

Dopo altri rinvii, la causa ritornava al Giudice precedente per altre udienze non necessarie.A gennaio 2023, dopo ben tre anni, la causa cambiava nuovamente Giudice per arrivare a sentenza a fine marzo.

Naturalmente l’ultimo Giudice non conoscendo la causa, non avendo mai sentito direttamente i testimoni e non avendo lui istruito le prove ha emanato un provvedimento completamente falsato.

Per questo motivo la parte convenuta ha proposto reclamo, e seppur i termini anche per questa procedura dovrebbero essere veloci, l’udienza ad oggi non è stata ancora fissata. Ecco questo il primo esempio di giustizia in-civile. Oltre tre anni per un “primo grado” di una causa cautelare che nella norma dovrebbe essere risolta in pochi mesi. Da ciò si possono capire i disagi, i danni causati ai cittadini e tutte le conseguenze che una causa non trattata con celerità e soprattutto secondo il codice di rito comporta. Alla prossima settimana.

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Andrea Viola, Avvocato, Consigliere Comunale Golfo Aranci, Coordinatore Regionale Sardegna Italia Viva; Conduttore Rubrica Vivacemente Italia su Radio Leopolda