Napoli
Gli scudetti di Napoli e del Napoli, una nuova era per la città

Caro Direttore,
le immagini dei festeggiamenti per il quarto scudetto del Napoli hanno fatto il giro del mondo. Fra il post partita con il Cagliari e la mega parata sul lungomare di ieri, più di un milione di persone sono scese in piazza per celebrare l’impresa sportiva dei ragazzi di Conte. Due scudetti in tre anni e i conti a posto, un unicum nel calcio mondiale di cui è giusto dare merito al Presidente Aurelio De Laurentiis. L’ho sempre definito un riformista del pallone, ho avuto modo anche di dirglielo personalmente qualche tempo fa. ADL non cede ad alcuna forma di populismo, che nel calcio come in politica abbonda come sai, e va dritto per la sua strada. Ha saputo imparare dai suoi errori e ha regalato sotto la sua gestione successi e trofei ma soprattutto una credibilità costruendo il Napoli del nuovo millennio sui disastri del fallimento. Ha preso una squadra in serie C e l’ha portata stabilmente ai vertici del calcio italiano ed internazionale. Questi sono i fatti. A dimostrazione che a Napoli le cose possono farsi bene, con una programmazione adeguata e una visione del futuro.
Farò storcere il naso a quella parte di borghesia impigrita che ha criticato la festa straordinaria di ieri, ignorando che una tale manifestazione non poteva essere organizzata in 24 ore e, soprattutto, che la decisione di farla di lunedì è frutto di un’attenta valutazione del comitato per l’ordine e la sicurezza. Tutto si è svolto nella massima civiltà e senza alcun disastro che pure è stato paventato (magari auspicato). La zona del lungomare è stata prontamente ripulita e non si sono registrati particolari problemi. La città, i turisti, tutti hanno potuto godere di uno spettacolo straordinario acclamando i propri campioni azzurri che sfilavano sui bus scoperti. Immagini che ricorderemo a lungo.
Mi spiace contestare coloro che non colgono l’importanza di momenti simili, derubricando il tutto a “calcio oppio dei popoli”. Un atteggiamento insopportabilmente snobistico e minoritario che non tiene conto di quanto tali successi e queste manifestazioni impattano positivamente sul territorio. I ristoranti e i bar del centro ieri erano tutti stracolmi gli hotel e i B&B hanno fatto registrati livelli di occupazione camere mai visti in questi periodi dell’anno. Confesercenti ha stimato che soltanto in questi giorni, fra l’ultima partita di campionato e la parata di ieri, vi è stato un giro d’affari di oltre 250 milioni di euro. Insomma il magic moment della città continua e non si può negare il fatto che la ciliegina sulla torta, oltre e per certi versi più del quarto titolo, è rappresentato dall’assegnazione a Napoli delle finali di Coppa America nel 2027. Il fatto che uno degli eventi sportivi più rilevanti e prestigiosi del mondo sbarchi a Napoli non è certamente un caso.
Parliamo di una manifestazione capace di generare un indotto di oltre 1 miliardo e mezzo di euro. I neozelandesi, che non sono certo sprovveduti, hanno apprezzato quella che per noi riformisti è la vera stella polare quando si lavora nelle istituzioni: la cooperazione e la leale collaborazione. Le immagini, anche quelle di ieri, del Sindaco Manfredi e della Premier Meloni con i vertici di New Zealand capitanati da Grant Dalton sono un esempio di quanto, per il bene dei territori e delle comunità, non possono esistere piccoli steccati ideologici e sterili contrapposizioni.
Gaetano Manfredi ha avuto il merito di riportare la città nei giri che contano, ed è inutile fare bassa demagogia su questo. Il rapporto con gli investitori, le relazioni di livello, le sinergie istituzionali non si costruiscono sulla base di slogan a buon mercato. Ma con ago e filo. Rigenerazione urbana delle periferie, penso al progetto Restart Scampia o quello che è successo a San Giovanni, nuove infrastrutture che favoriscono la mobilità (entro 24 mesi avremo Porto, Aeroporto e Stazione raggiungibili in metro), sblocco dei fondi e dei progetti su Bagnoli (finalmente), e grandi investimenti che tengano insieme pubblico e privato. Oltre al calcio anche la città può vincere altri e decisivi scudetti. Se non ora, quando?
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