Ha tenuto il ginocchio sul collo di George Floyd, 46enne afroamericano, per oltre otto minuti, incurante dei ripetuti appelli dell’uomo che faticava a respirare e che poco dopo ha smesso di parlare e muoversi.

Contro l’agente Derek Chauvin, 44enne (da 19 in servizio) licenziato insieme ad altri tre colleghi della polizia di Minneapolis, l’America è scesa in piazza per il secondo giorno di fila ripetendo più volte le ultime parole del 46enne afroamericano (“I cant’t breathe”). Forti tensioni si sono registrate sia davanti al commissariato di polizia che all’esterno della casa dell’agente stesso, che ora potrebbe essere accusato di omicidio.  Questo l’auspicio del sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, che dopo aver visto il video, che ha fatto il giro del mondo, ha dichiarato di non aver visto nulla per giustificare quel tifo di forza utilizzata dall’agente Chauvin.

Non riesco a respirare, non uccidermi” l’appello di Floyd, arrestato lunedì sera (25 maggio) dai poliziotti al 3700 di Chicago Avenue South perché “appariva sotto gli effetti di droga”. L’uomo è finito a terra, con la testa contro il marciapiede e il ginocchio del poliziotto a fare pressione sul collo, perché avrebbe “opposto resistenza”.

La drammatica scena è stata ripresa dai cellulari di alcuni presenti che hanno così smentito la ridicola versione della polizia di Minneapolis che attraverso un portavoce ha provato ad archiviare in un primo momento la vicenda come “incidente medico“.

LE PROTESTE – Da due giorni vanno avanti le protesta a Minneapolis così come, soprattutto via social, in tutto il Paese. Lanci di sassi e di bottiglie contro la polizia e alcuni negozi saccheggiati. Questo il bilancio della seconda giornata di manifestazioni contro le violenze utilizzate dalle forze dell’ordine. Numerosi manifestanti si sono scontrati con la polizia a Minneapolis, negli Stati Uniti dopo la morte di un uomo afroamericano mentre veniva arrestato dagli agenti di polizia. George Floyd è morto soffocato: uno dei poliziotti ha premuto il ginocchio sul collo dell’uomo, che sosteneva di non essere in grado di respirare, per bloccarlo a terra.
Quattro agenti di polizia coinvolti nell’arresto sono stati licenziati e il sindaco di Minneapolis si è scusato con la comunità nera della città. Mentre i video dell’episodio sono diventati virali sui social media, i manifestanti si sono radunati sul luogo dell’incidente, quindi hanno marciato verso una stazione di polizia dove hanno danneggiato alcune finestre e un’auto. I militari, in tenuta antisommossa, hanno usato gas lacrimogeni per sedare la protesta.

TRUMP E BIDEN – Il presidente Donald Trump assicura giustizia. “Su mia richiesta, l’Fbi e il dipartimento di Giustizia stanno indagando su questa tragica morte in Minnesota di George Floyd”, ha dichiarato il tycoon, segnalando di aver chiesto di accelerare le indagini.

“George Floyd meritava di meglio e la sua famiglia merita giustizia. La sua vita contava. Sono grato per l’azione rapida a Minneapolis per licenziare gli agenti coinvolti, devono essere ritenuti responsabili delle loro terribili azioni. L’Fbi dovrebbe condurre un’indagine approfondita”. Così su Twitter il candidato democratico alle primarie Joe Biden dopo la morte dell’afroamericano a Minneapolis, soffocato per il fermo di un poliziotto, che ha scatenato un’ondata di proteste e shock in tutto il Paese.

NBA –  “George Floyd è stato chiaramente assassinato da un ufficiale di polizia di Minneapolis. Quante volte dobbiamo vedere uomini neri uccisi alla televisione nazionale? Questo succede da troppo tempo. Dobbiamo iniziare a vedere le persone di colore come esseri umani e non come animali”. Questo il duro post sul suo profilo Twitter dell’ex campione della Nba, Magic Johnson, in riferimento alla morte di un afroamericano deceduto dopo essere stato fermato e bloccato da alcuni agenti di polizia a Minneapolis.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche LeBron James che su Instagram nelle scorse ore ha pubblicato una foto in cui indossa una maglia con la scritta “Non posso respirare”.

 

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STILL!!!! 🤬😢😤

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