Tensione altissima in Guinea Bissau dove la delegazione dell’Ecowas è stata cacciata dal presidente Umaro Sissoco Embalò. Il leader bissauguineano è arrivato a minacciare l’espulsione di questi delegati dopo un incontro molto teso nella capitale africana. La delegazione è partita all’alba di sabato 1 marzo dopo che gli era stato dato un ultimatum dalla presidenza. Lo scontro è dovuto alle prossime elezioni presidenziali che si dovrebbero tenere adesso visto che il mandato di Umaro Sissoco Embalò è già scaduto.

Il presidente bissauguineano ha unilateralmente fissato le prossime elezioni per il 30 novembre del 2025 mentre le opposizioni hanno chiesto di andare al voto a marzo definendo l’attuale presidente già decaduto. Il capo delegazione Bagudo Hirse, ex ministro della Nigeria, ha comunque rilasciato dichiarazioni concilianti sostenendo che sono stati fatti dei passi in avanti significativi per il percorso democratico della Guinea Bissau. L’Ecowas attraversa però un periodo estremamente difficile e molti paesi africani ne stanno mettendo in discussione l’esistenza.

Mali, Niger e Burkina Faso restano sospesi dopo i colpi di Stato che hanno abbattuto i presidenti democraticamente eletti, ma anche la Guinea si è auto sospesa da questa organizzazione che dovrebbe comprendere tutti gli stati dell’Africa occidentale. Il presidente del Senegal, Bassirou Diomaye Faye si è fatto portavoce di un moto di riforma e cambiamento di questa organizzazione per evitare che non sia più rappresentativa dei popoli africani, però è molto complicata e se anche la Guinea Bissau si autosospenderà, la riforma dell’Ecowas diventerà inevitabile. Proprio tre paesi espulsi perché finiti in mano giunta i militari fedeli a Mosca, hanno creato una nuova organizzazione chiamata Alleanza del Sahel (AES), chi vorrebbe arrivare ad un’unità economica politica e anche monetaria superando il controllo che esercita la Francia attraverso il franco CFA.

Proprio Dakar si è fatto portavoce dell’idea di trattare con questa nuova organizzazione per farla rientrare o creare una nuova entità che potesse essere rappresentativa e forte sul territorio. L’Ecowas è sostenuto politicamente soltanto dalla Nigeria, il gigante regionale, ma ha i piedi di argilla e l’appoggio francese non è più determinante come un tempo. Significativo che il presidente di un piccolo Stato come la Guinea Bissau abbia cacciato la delegazione senza aver paura di nessun tipo di conseguenza o sanzione. Adesso l’Africa occidentale deve riorganizzarsi al più presto, altrimenti Mosca grazie ai paesi che compongono l’Alleanza del Sahel, aumenterà il suo peso specifico in un’area determinante per gli equilibri geopolitici di tutto il continente e conseguentemente dell’Europa.

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Matteo Giusti, giornalista professionista, africanista e scrittore, collabora con Limes, Domino, Panorama, Il Manifesto, Il Corriere del Ticino e la Rai. Ha maturato una grande conoscenza del continente africano che ha visitato ed analizzato molte volte, anche grazie a contatti con la popolazione locale. Ha pubblicato nel 2021 il libro L’Omicidio Attanasio, morte di una ambasciatore e nel 2022 La Loro Africa, le nuove potenze contro la vecchia Europa entrambi editi da Castelvecchi