Hasib Omerovic sarebbe stato picchiato, minacciato dai poliziotti intervenuti in casa sua a Roma, preso per i piedi e buttato dalla finestra della camera da letto della sua abitazione. Questo è quanto si legge nella ricostruzione del pm della Procura della Capitale. Quattro gli agenti indagati cui sono contestati il tentato omicidio e il falso. La vicenda era esplosa lo scorso luglio: un blitz della polizia nell’abitazione dell’uomo, 36enne disabile, sordo muto dalla nascita, a Primavalle.

I fatti risalgono al25 luglio. Primavalle, periferia di Roma, civico 24 di via Girolamo Aleandro. I poliziotti sarebbero intervenuti presso l’abitazione per “procedere – si legge negli atti – alla sua identificazione”. Di quell’operazione era rimasta una foto sconvolgente: di Omerovic steso sull’asfalto, con tracce di sangue, inerme. La cartella clinica avrebbe riportato fratture alla testa, alle costole e allo sterno, lussazione dell’omero e traumi a milza, fegato, rene, ferite al torace. Cos’era successo in quella casa?

Grottesca la pista che farebbe risalire i motivi dell’operazione a voci che circolavano su Facebook: su gruppi del quartiere si sarebbe parlato di Omerovic come di un uomo che molestava le ragazze in stradaRepubblica scrive forse anche una nipote di uno degli indagati. Si legge altro, come visto, nella relazione di servizio. Repubblica chiarisce nella sua ricostruzione, con anticipazioni dalla Procura, che le accuse sono ovviamente da provare e il movente da trovare.

Il falso contestato dall’accusa si riferisce alla relazione di servizio nella quale si legge che il giovane si sarebbe improvvisamente lanciato “nel vuoto dalla finestra della camera da letto, omettendo anche di indicare che lo stesso era stato percosso, minacciato e che era stata sfondata la porta di una stanza interna dell’appartamento”. L’unica testimone dell’operazione è Sonita, sorella 32enne dell’uomo, affetta da ritardo mentale. Aveva raccontato di aver visto tre agenti picchiare Hasib Omerovic con un manico di scopa nella sua camera da letto.

L’avvocato della famiglia Arturo Salerni aveva inoltre spiegato che i vestiti riconsegnati alla famiglia non erano quelli che l’uomo indossava al momento della caduta dall’appartamento. “L’ospedale – aveva detto il legale – ha consegnato un pantaloncino marrone e un paio di scarpe blu mentre Hasib indossava un pantalone nero arrotolato sulle ginocchia e scarpe diverse da quelle restituite”. La madre del 36enne in conferenza stampa diceva che “anche ora che abbiamo cambiato casa continuiamo ad avere paura, anche per i nostri figli. Vogliamo verità e giustizia per Hasib, deve venire fuori”. Secondo la linea difensiva l’uomo si sarebbe gettato improvvisamente dalla finestra dopo aver alzato la tapparella. La famiglia dell’uomo sostiene che quella serranda era rotta da tempo e che non era possibile aprirla se non forzandola.

I quattro agenti indagati sono tutti in servizio al commissariato di Primavalle. Due di loro hanno già avuto un faccia a faccia con gli investigatori, uno lo ha espressamente richiesto. Quello che al momento sembra accertato è che gli agenti non avevano un mandato di perquisizione quando hanno bussato alla porta del 36enne. Ritrovati anche un termosifone divelto e una porta con la serratura spaccata. Hasib Omerovic al momento si trova ancora in ospedale al Gemelli: è uscito dal coma ma è ancora in gravi condizioni.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.