“Ho sentito che dicono: uccidiamola”, dice Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane scomparsa a Novellara, provincia di Reggio Emilia da inizio maggio. Ancora non si trova. Le sue parole in quello che viene considerato l’ultimo vocale della ragazza al fidanzato. A ucciderla potrebbero essere stati i familiari, con Danish Hasnain indagato principale, lo zio, momento in fuga e ricercato. Un delitto scaturito dall’opposizione della ragazza a un matrimonio combinato dai genitori in Pakistan con un cugino. La nota audio è stata diffusa dalla trasmissione di Rai3 Chi l’ha visto?.

“Ho sentito che dicono uccidiamola, una cosa del genere – dice Saman – Mia madre mi ha detto: ‘Non parliamo di te, ma di una ragazza che è scappata in Pakistan’. Vedremo quello che è scritto nel destino e quello che non è scritto. Se sono chiacchiere … ma possono arrivare a fare questo gesto”. I genitori di Saman Abbas sono andati in Pakistan. Nessuna traccia della 18enne in aeroporto. A un giornalista il padre ha detto che Saman era in Belgio. Nessuna traccia neanche lì. Ikram Ijaz, uno dei cugini fuggiti, indagato per l’omicidio e occultamento di cadavere, è stato arrestato a Nimes, in Francia, e consegnato ieri all’Italia. Gli inquirenti sperano di ottenere da quest’ultimo informazioni più precise su dove possa essere stato seppellito il corpo di Saman.

Fuga invece fallita quella del fratello di 16 anni della ragazza che ha parlato con gli inquirenti. Saman aveva un fidanzato, voleva studiare, non voleva tornare in Pakistan e sposarsi. Aveva segnalato ai Servizi Sociali i genitori che volevano costringerla al matrimonio e aveva vissuto in una casa protetta in provincia di Bologna. Quando è tornata a casa a inizio aprile, convinta che la situazione fosse rientrata, e per recuperare i suoi documenti, sarebbe stata costretta a una vita da reclusa. A Novellare molti dicono di non averla mai vista anche da prima. Il 22 aprile la ragazza ha denunciato il padre Shabbar perché non voleva restituirle la carta d’identità.

A premeditare il delitto sarebbe potuto essere proprio lo zio, che in una telefonata con una donna parla di un “lavoro ben fatto”. Il fratello 16enne della vittima ha raccontato alla Procura minorile di Bologna, agli assistenti sociali e ai carabinieri che Saman il primo maggio ha litigato con i genitori perché pretendeva dal padre i suoi documenti. Lo zio sarebbe arrivato con i cugini Ijak Ikram e Nomanulhaq Nomanulahq. Shabbar non sarebbe riuscito a opporsi ad Hasnain. “Secondo me l’ha ammazzata strangolandola, perché quando è entrato non aveva nulla in mano”. Proseguono le ricerche nei pressi dell’abitazione dove viveva la famiglia, nei pressi delle aziende agricole dove gli uomini lavoravano – descritto da tutti come dei gran lavoratori e persone tranquille. L’area interessata dalle ricerche si restringe sempre più.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.