I cento giorni di retromarce? Niente affatto. Giorgia Meloni celebra i suoi primi cento giorni da presidente del Consiglio con i suoi “appunti”, la rubrica social pubblicata oggi proprio in occasione del primo traguardo raggiunto dalla leader di Fratelli d’Italia.

Da Palazzo Chigi Meloni elenca successi e riforme portate a casa, o quantomeno messe in cantiere, dal governo di destra-centro: si va dalla giustizia al contrasto all’immigrazione irregolare, passando per gli incontri in Libia e Algeria per fare del Paese l’hub energetico d’Europa.

Le cose non vanno così male alcuni vorrebbero, spererebbero o dicono”, rivendica infatti con orgoglio la Meloni contro la stampa ‘disfattista’ e l’opposizione. A sostegno della sua tesi la premier ricorda che l’Italia “è più solida di quanto si voglia far credere, di quanto dicono alcuni. Se si va a guardare i dati si scopre che questa nazione ha grande capacità di resistere e reagire”.

La presidente del Consiglio cita a tal proposito anche il dato sullo spread, rivendicando come suo come il differenziale con i titoli di Stato tedeschi sia “sceso a 185 punti base, la Borsa ha avuto un aumento del 20%” e la Banca d’Italia “stima che l’Italia sarà in netta ripresa quest’anno e questa ripresa si stabilizzerà nel 2024 e nel 2025”, dice Meloni.

Quindi torna sull’esplosivo tema della giustizia, col ministero affidato all’ex pm Carlo Nordio dalle idee ben più garantiste della stessa premier e di partiti di maggioranza come Fratelli d’Italia.

Nei giorni scorsi, ricorda la premier, ha avuto un lungo colloquio col Guardasigilli “impegnato su una riforma molto seria e ampia della giustizia che possa garantire tempi certi e massimo delle garanzie per chi è sotto processo e sotto indagine, ma anche il massimo delle garanzie che quando vieni condannato sconti la pena”.

E se l’opposizione da settimane ricorda le innumerevoli retromarce dell’esecutivo sui temi più disparati, Meloni ribatte dicendo che il governo “non punta a misure spot”. “”Le risposte strutturali, quelle che non sono spot, richiedono lavoro e precisione. Ho visto governi che avevano la necessità di comunicare ogni giorno un’iniziativa diversa, spesso però quelle iniziative non erano soluzioni. Io vorrei lavorare sulle soluzioni e il bilancio di questo lavoro, che è una maratona, non i cento metri, lo voglio tirare alla fine di questo percorso”, dice la premier guardando al futuro.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia