Giorgia Meloni riparte da Carlo Nordio. Dopo le polemiche dei giorni scorsi si all’interno della maggioranza che con l’opposizione, e la fiducia ribadita dalla premier al ministro della Giustizia, nella giornata di oggi i due si sono visti a palazzo Chigi per discutere dei prossimi provvedimenti in tema di giustizia. L’obiettivo, ribadiscono, è quello di “dare ai cittadini una giustizia giusta e veloce”, una mission che rappresenta “una priorità assoluta di questo governo e un impegno che abbiamo preso con gli italiani”.

Nella nota diffusa da Palazzo Chigi, non c’è invece alcun accenno alla questione relativa alla limitazione delle intercettazioni che, dopo l’arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro, ha provocato “mal di pancia” sia nella Lega che nei partiti di opposizione. Argomento di cui Meloni e Nordio avranno sicuramente trattato nel corso della riunione dove è stato stabilito il cronoprogramma degli interventi del governo nel dicastero della Giustizia.

Tra i temi al centro dell’incontro, oltre a quello di una riforma della giustizia che punti a “ridurre i tempi dei nostri processi, nel civile e nel penale” e alle intercettazioni, anche la riforma dell’abuso d’ufficio e la separazione delle carriere con la Lega che, attraverso la presidente della Commissione Giustizia del Senato, l’avvocato Giulia Bongiorno, ha presentato oggi “due disegni di legge alla Camera e al Senato per la separazione delle carriere dei magistrati. Al Senato il provvedimento ha come prima firma quella della senatrice Erika Stefani, alla Camera quella del deputato Jacopo Morrone”. “Ma a prescindere dalle firme sotto i vari progetti di legge – aggiunge Bongiorno – l’obiettivo della Lega è quello di contribuire a questo progetto della separazione delle carriere dei magistrati che sosteniamo da molto tempo”.

Lo stesso Guardasigilli, intervenuto in mattinata a Roma alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte di Cassazione, ha parlato di “cantiere sempre aperto della Giustizia” con “ogni futura riforma prima di essere affidata al Parlamento si comporrà attraverso l’ascolto di tutte le voci del sistema giustizia, dall’avvocatura, all’accademia, alla magistratura, la cui autonomia e indipendenza costituisce un pilastro della nostra democrazia garantito dalla Costituzione”. Nordio ha anche affrontato la delicata questione dei suicidi in carcere, con il 2022 che si è chiuso con il triste record di oltre 80 detenuti che si sono tolti la vita. “La doverosa esecuzione della pena deve costituire il presupposto per il ritorno alla vita civile del detenuto “ha spiegato, annunciando che “sono in atto riflessioni di intervento ad ampio spettro nello sforzo di prevenire lo straziante fenomeno dei suicidi che costituisce un intollerabile fardello di dolore”.

 

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