Giorgia Meloni lo aveva ricordato nel suo discorso di insediamento, in Parlamento, da Presidente del Consiglio. “Il prossimo 27 ottobre ricorrerà il sessantesimo anniversario della morte di Enrico Mattei, un grande italiano che fu tra gli artefici della ricostruzione post bellica, capace di stringere accordi di reciproca convenienza con nazioni di tutto il Mondo. Ecco, credo che l’Italia debba farsi promotrice di un “piano Mattei” per l’Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane, anche per contrastare il preoccupante dilagare del radicalismo islamista, soprattutto nell’area sub-sahariana. Ci piacerebbe così recuperare, dopo anni in cui si è preferito indietreggiare, il nostro ruolo strategico nel Mediterraneo”.

A distanza di sei mesi dalla visita di Mario Draghi, Meloni arriva ad Algeri per la sua prima missione ufficiale, di due giorni, nel Paese nord africano. È atterrata all’aeroporto Houari Boumédiéne di Algeri la premier Giorgia Meloni, accolta in aeroporto dal primo ministro algerino, Aimen Benabderrahmane. Al centro del viaggio il dossier energia. Il viaggio coincide con il trentennale del trattato di amicizia fra i due Paesi, siglato il 27 gennaio 2003. La premier in mattinata, alle 11:30, avrà un colloquio istituzionale con il Presidente della Repubblica, Abdelmadjid Tebboune, che aveva già incontrato a margine dei lavori della Cop27 in Egitto. Con il presidente algerino la Presidente presenzierà alla firma di cinque accordi privati. Alle 10:00 l’omaggio a Mattei nei giardini intitolati al fondatore dell’ENI. Previsto un incontro anche con le imprese italiane – in Algeria sono circa duecento.

L’Italia già l’anno scorso aveva firmato degli accordi per smarcarsi dal gas russo. E Algeri era diventato il primo fornitore nel 2022: 34%. Il valore dell’interscambio è stato pari a 7,33 miliardi di euro, di cui 5,57 miliardi le nostre importazioni e 1,76 miliardi le nostre esportazioni. A seguire Gnl al 21%, Russia 16%, Azerbaigian 15%, Paesi Bassi e Norvegia al 10%, Libia 4%. L’Algeria ha le più grandi riserve di gas naturale di tutta l’Africa ed è il primo partner commerciale dell’Italia nel Continente. Si punta a sganciarsi completamente dal gas russo nel giro di due anni. La premier ha parlato di un atteggiamento italiano ed europeo non “predatorio, ma collaborativo”, in uno “spazio di stabilità e di prosperità condivisa”.

Rendere l’Italia un hub di distribuzione dell’energia dal Nord Africa verso l’Unione Europea. Il governo vuole arrivare, nel giro di cinque anni, a smistare al resto dei partner europei fino a 60 miliardi di metri cubi di gas. Una strategia che si dice anche propensa a investire sull’energia sostenibile e sicura, decarbonizzazione: rinnovabili, idrogeno, bio-raffinazione, cattura di Co2. Del progetto, molto ambizioso, fanno parte anche l’Elmed, che collegherà la Tunisia all’Italia e che consentirà il passaggio di energia elettrica, oltre all’aumento delle importazioni di gas liquido dall’Egitto tramite Tap e dall’Angola e dal Congo.

Ieri la cena di Meloni con il primo ministro Aymen Benabderrahmane. Ad Algeri anche Claudio Descalzi, l’amministratore delegato di Eni che oggi firmerà due accordi con la compagnia statale Sonatrach, uno sulle forniture e l’altro sulla transizione verde. “Le relazioni bilaterali fra Italia e Algeria sono solide, antiche e strategiche e attraversano una fase particolarmente positiva. L’ Italia è al lavoro per rafforzarle, ampliarle e consolidarle ulteriormente come testimoniato dalle visite politiche al più alto livello che si sono susseguite negli ultimi mesi”, evidenzia Palazzo Chigi.

Dall’Algeria l’Italia importa quasi esclusivamente il gas mentre l’Italia esporta principalmente macchinari, prodotti petroliferi raffinati, prodotti chimici e siderurgici.  L’Italia è il terzo partner commerciale dell’Algeria a livello globale (primo cliente e terzo fornitore) mentre l’Algeria è il primo partner commerciale dell’Italia nel continente africano. Le aziende italiane si occupano soprattutto di grandi opere e industria della difesa. Sul tavolo anche le collaborazione su innovazione, start-up e microimprese. La premier ha anche visitato la Nave della Marina Militale italiana “Carabiniere”, attraccata al porto di Algeri.

“Voi avete scelto di fare un lavoro che vi comporta molti sacrifici perché non è un lavoro: quei sacrifici si fanno solo quando c’è una motivazione sufficiente a rinunciare a tanto, a volte a tutto. Siete molto meno liberi nella gestione delle vostre esistenze di quanto lo siano moltissimi altri, eppure siete più liberi di tutti gli altri. Dirò a voi quel che ho detto anche in Iraq al nostro contingente militare: il filosofo Gustave Thibon dice che l’uomo non è libero nella misura in cui non dipende da niente e da nessuno, è libero nella misura in cui dipende da ciò che ama ed è schiavo nella misura in cui dipende da ciò che non può amare. Voi dipendete da quello che amate. Per questo – ha rimarcato il presidente del Consiglio – nonostante i tanti sacrifici che fate, voi dimostrate cosa sia la libertà, voi rendete la vostra nazione più libera. Allora la patria deve dirvi grazie perché è consapevole delle scelte che avete fatto e delle ragioni per le quali avete fatto quelle scelte. Noi le chiamiamo missioni per questo”.

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