Ben oltre i 100mila casi annunciati ieri dalla Protezione civile: in Italia le persone che avrebbero contratto il virus Sars-Cov-2 sarebbero circa 6 milioni di persone. A fare questa stima è l’autorevole Imperial College di Londra che, in un report sull’incidenza del coronavirus in Europa, stila le percentuali del contagio.

Lo studio, rilanciato dall’epidemiologo Roberto Burioni, fornisce una risposta all’alto numero dei decessi nel nostro Paese, rispetto al resto del continente. In Italia la percentuale risultata positiva al coronavirus, secondo i ricercatori inglesi, è del 9,8% che, su una popolazione di 60 milioni, equivale a 5,9 milioni di persone.

La distanza tra i numeri del bollettino della protezione civile e il report dell’Imperial College, sarebbe da ricercare nell’alto numero di persone che hanno contratto il virus riportando sintomi riconducibili a poco più di un raffreddore.

“In tutti i paesi – chiariscono i ricercatori – stimiamo che siano stati rilevati ordini di grandezza del numero delle infezioni inferiori rispetto alle infezioni reali. Probabilmente dovuto alle infezioni lievi e asintomatiche ma anche alla capacità limitata dei test”.

Eppure, nonostante il focolaio della pandemia sia scoppiato con più violenza proprio nel nostro Paese, non è l’Italia a registrare la percentuale più alta di contagiati.

“In Italia, i risultati suggeriscono che al 28 marzo 5,9 milioni di persone siano state complessivamente infettate, con un tasso del 9,8% della popolazione. La Spagna ha recentemente visto un forte aumento del numero dei morti e data la sua più piccola popolazione il nostro modello stima che registri percentuale maggiore dell’Italia: il 15% (7 milioni di persone) è stata infettata”. Ma c’è anche chi come la Germania, registra percentuali residuali. Appena lo 0,6% che, rapportato alla popolazione, significa 600mila positivi.

Un altro dato interessante su cui si soffermano gli epidemiologi è lo scarto tra il numero dei decessi registrati e quelli che ci sarebbero stati senza misure di contenimento. Se l’Italia non avesse adottato il lockdown, ad oggi i decessi sarebbero stati 5 volte di più, circa 52.000.

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