Aveva chiesto per mesi di avere un lettore Cd e dei dischi da ascoltare ma gli erano stati negati. Ma il Il Tribunale di sorveglianza di Sassari ha stabilito che si tratta di “un diritto primario, un residuo di libertà”. Per questo motivo ha concesso l’acquisto di un lettore e dei dischi per il boss barese Domenico Strisciuglio, soprannominato “Mimmo la luna”, 48enne capo dell’omonimo clan mafioso del quartiere Libertà di Bari, detenuto dal 1999 al regime del 41 bis.

“Non vi è dubbio – scrivono i giudici nel provvedimento – che sia in gioco il potenziale pregiudizio al diritto al trattamento e il diritto a svolgere attività culturali, che del trattamento sono elementi portanti. Attività, peraltro, che diventano ancora più significative in un regime, quale quello previsto dal 41 bis, nel quale residua poco o nessuno spazio per attività in comune”.

Per il Tribunale di sorveglianza, concedere al detenuto di ascoltare musica garantisce “diritti primari allo svolgimento di attività culturali, che sono fondamento del trattamento e che, più a fondo, costituiscono manifestazione della personalità che fanno parte di quel residuo di libertà personale” che non può essere violata “da qualsiasi tipologia di detenzione. A livello costituzionale, si tratta di diritti che trovano presidio direttamente negli articoli 2, 9, 21 e 33 della Costituzione”.

I giudici ritengono inoltre che “l’impossibilità di poter svolgere quei gesti segna un’indebita diversità di trattamento dai detenuti comuni e in media sicurezza, non giustificata da alcuna esigenza di sicurezza”. Spiegano, anzi, che “il divieto di utilizzo di quel supporto non sarebbe proficuo sotto il profilo dell’incremento della tutela dell’ordine e della sicurezza e della maggior prevenzione di flussi comunicativi illeciti tra appartenenti alla stessa organizzazione criminale o organizzazioni criminali contrapposte e comprimerebbe inutilmente i diritti fondamentali sopra esplicitati”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.