Un libro su una vicenda giudiziaria che potrebbe capitare a ogni italiano. Il testo sarà presentato lunedì 24 Febbraio alle 15:30 presso il Capranichetta in Roma, alla presenza di Alfonso Giordano, Presidente Onorario della Corte di Cassazione, e di Sergio D’Elia, Segretario Nazionale di “Nessuno tocchi Caino”. Sarà presente anche il regista Ambrogio Crespi.
Il caso Crespi” è un libro-viaggio nel testo delle due sentenze, primo e secondo grado, che hanno condannato Ambrogio Crespi prima a 12 e poi a sei anni di galera, un viaggio alla ricerca di quella che l’autore – Nicola Del Freo – definisce la “pistola fumante”, la prova che inchiodi Crespi come agente della ‘Ndrangheta nel corso di ben due elezioni lombarde.
Limitandosi alla lettera delle motivazioni, aiutato da tre avvocati, il giornalista Marco Del Freo proprio non è riuscito a trovare questa “pistola fumante”. Ha scoperto invece intercettazioni di personaggi in contatto con gli alieni o alla ricerca di facili guadagni, cambi di imputazione in corso d’opera e curiose interpretazioni del diritto dovere del Giudice a mostrare “il percorso logico giuridico attraverso il quale è giunto a sentenza”. Si guarda bene l’autore a dire ciò che non può dire, ma afferma con sicurezza che “se quel che è scritto in queste carte è tutto quel che c’è contro Ambrogio, lui, come pensavo, la ‘Ndrangheta l’ha vista solo dirigendo i film contro il crimine organizzato che ha girato. E se per folle caso lui alla ‘Ndrangeta fosse davvero in qualche modo contiguo, allora dalla ‘Ndrangheta avrebbe dovuto essere licenziato per fancazzismo, perché in anni di intercettazioni e inchieste citate in sentenza solo due volte si sente la sua voce e in entrambi i casi la si sente solo negare aiuto a un conoscente, condannato per altri fatti di crimine organizzato”.
Il Caso Crespi” (Male Edizioni) è un libro che riguarda un caso giudiziario, con la prefazione di Alfonso Giordano, Presidente Onorario di Cassazione, ma racconta anche la storia personale di Ambrogio Crespi, regista pluripremiato, che ha lottato contro questa ingiustizia, dedicando la sua arte contro tutte le mafie e lavorando – insieme ai Radicali – per numerosi diritti civili. Quella di Ambrogio Crespi è una storia italiana, che vuole provocare una domanda da mettere al centro del dibattito pubblico: a quanti italiani è capitato di incorrere in vicende analoghe a “il caso Crespi”?