Dichiarazioni “gravi” e che suscitano “inequivocabili perplessità”. Toni di “esacerbato dissenso” non compatibili con il “dovere di equilibrio e riserbo” cui il magistrato è tenuto nell’esercizio delle funzioni. Asserzioni che paiono aderire alle “più radicali teorie complottiste elaborate nel corso della pandemia”. Ed infine, “affermazioni che minano l’affidamento della collettività negli appartenenti all’ordine giudiziario”.

A dirlo è il ministro della Giustizia Carlo Nordio, rispondendo questa settimana ad una interrogazione presentata dal senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto a proposito di alcune esternazioni della giudice fiorentina Susanna Zanda sul green pass e pubblicate nelle scorse settimane dal quotidiano Il Dubbio.

La giudice, in particolare, in una nota ai vertici del palazzo di giustizia di Firenze, aveva chiesto chiarimenti circa la possibilità di essere sanzionata disciplinarmente in caso fosse andata in ufficio senza il green pass. “Il supergreen pass tende ad indurre gli over 50 all’inoculo di un trattamento genico sperimentale, che si era già acclarato avere un’efficacia immunizzane ‘negativa’, come confermato dagli ultimi dati Aifa”, ricordava la giudice, richiamandosi a plurime pronunce giudiziarie circa l’illegittima originaria della dichiarazione dello stato di emergenza.

“La degradazione della persona del lavoratore a merce di supermercato, potrebbe essere giudicato lesivo della dignità della persona, integrando un comportamento illecito della parte datoriale”, puntualizzava la magistrata fiorentina.
Anzi, l’ostacolo all’accesso al luogo di lavoro avrebbe leso “il prestigio della magistratura”.

“Lo strumento del green pass – aveva aggiunto – potrebbe essere giudicato come uno strumento eversivo, rispetto non solo alle norme positive della Costituzione (…) perciò verrebbe legittimato il diritto/dovere di disobbedienza civile”. Senza dimenticare, infine, “i danni collegati all’aspetto fisico, al senso di inutilità sociale che si prova stando parcheggiati in casa, alla sofferenza interiore”.