Sull’onda del boom alle Europee e della conquista dell’Umbria, Matteo Salvini punta adesso l’Emilia Romagna. A Parma il comizio d’apertura della campagna elettorale che ha visto il leader della Lega, in compagnia della candidata presidente Lucia Borgonzoni, lanciare messaggi contro la sinistra, che amministra la Regione da decenni. “Segnatevi sull’agenda il 26 gennaio 2020, dopo 50 anni la sinistra va a casa dall’Emilia e dalla Romagna” ha annunciato Salvini alle centinaia di persone presenti, forte anche dei sondaggi degli ultimi giorni.

“È una possibilità, non è una certezza – ha aggiunto -. Occorre riportare il merito al centro di questa regione, far lavorare chi è bravo e non chi ha la tessera sindacale giusta o è amico del cugino del dirigente del Pd. Far lavorare nell’impresa chi merita, evitando la concorrenza sleale di finte cooperative che non pagano quello che devono. Dimostreremo che l’Emilia non è terra di ‘ndrangheta e non è la terra di Bibbiano, ma è terra di lavoro, di commercio e cultura”. Poi l’auspicio prima dei selfie con i presenti: “Il 26 gennaio Parma tiri fuori l’orgoglio e dimostri di non essere la periferia dell’impero emiliano romagnolo”.

Due gli eventi in programma giovedì sera nella città emiliana. Da una parte, in via Farini, Salvini e la candidata Borgonzoni, dall’altra, nella vicina piazza Garibaldi, il corteo di alcuni manifestanti della sinistra. Importante dispiegamento di forze dell’ordine, in tenuta antisommossa. Non si sono registrati scontri. Un ragazzo è stato invece allontanato dalla polizia durante il comizio di Salvini dopo aver mostrato il dito medio all’ex ministro dell’Interno.

 

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