L’Assemblea Federale di Mosca è lo scenario per ascoltare il disco rotto di Vladimir Putin. Il leader del Cremlino nel suo discorso sullo Stato della Nazione, a quasi due anni dall’ultima volta in cui aveva pronunciato il suo ‘sermone’ al popolo russo, torna a sproloquiare di propaganda e falsità sulla guerra in Ucraina.

Davanti a entrambe le camere del parlamento, l’obiettivo dello Zar è uno e uno soltanto: attaccare a testa bassa l’Occidente, vero e unico responsabile del conflitto in Ucraina, la “operazione militare speciale” che anche Putin durante il suo discorso ad un certo punto chiama “guerra”.

Si parte dall’oggetto originale del contendere, quel Donbass dove dal 2014 è in corso una guerra civile tra Kiev e i separatisti filo-russi appoggiati da Mosca. Secondo Putin la Russia “ha fatto il possibile per risolvere la questione in modo pacifico”, ma “sono stati loro”, ovvero gli ucraini, “a iniziare la guerra, noi usiamo la forza per fermarla”.

Modo pacifico che Putin spiega così: “Nel dicembre 2021 abbiamo inviato ufficialmente alla Nato le bozze di un accordo sulle garanzie di sicurezza, ma abbiamo ricevuto un rifiuto diretto su tutte le posizioni. Poi è diventato finalmente chiaro che era stato dato il via libera all’aggressione. La minaccia cresceva ogni giorno“.

L’obiettivo è triplice per Putin: l’Occidenta, la Nato e Volodymyr Zelensky. Per questo il leader del Cremlino assicura che la Russia continuerà “sistematicamente” l’offensiva in Ucraina. Secondo lo Zar “l’Occidente ha preso in giro le sue persone” giocando “con carte false” per ingannare i russi, che auspicavano invece una  soluzione pacifica per evitare l’intervento militare mentre l’Ucraina invece “voleva dotarsi di armi nucleari”.

Poi i due leitmotiv: l’Ucraina ostaggio dell’Occidente e il presunto regime nazista a Kiev. Putin parla infatti di un “popolo ucraino ostaggio del regime dell’Occidente, che per decenni ha saccheggiato le sue risorse e portato il popolo alla povertà. L’Occidente usa l’Ucraina come una piazza d’armi, come un poligono contro la Russia. Più verranno forniti sistemi a lungo raggio all’Ucraina più saremo costretti a tenere lontana la minaccia dai nostri confini. L’obiettivo dell’Occidente è portare la Russia ad una sconfitta strategica, vogliono eliminarci per sempre. Non si rendono conto che è in gioco l’esistenza stessa della Russia”.

Quindi l’accusa all’Occidente di aver aperto la strada al nazismo in Germania negli anni ’30 e che “adesso fa lo stesso in Ucraina”, appoggiando “milizie naziste”. Anche perché, è la minaccia che arriva davanti ai parlamentari russi, “la forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all’intero esercito”, dunque “è impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia”.

E a proposito di nucleare, da Mosca arriva un messaggio importante a Washington. Putin annuncia dal palco la sospensione della partecipazione al trattato Start, l’ultimo accordo sulla riduzione delle armi nucleari ancora in vigore con gli Stati Uniti, perché non può permettere agli ispettori americani di visitare i siti nucleari russi mentre Washington è intenta ad infliggere “una sconfitta strategica” a Mosca- “Sospendiamo il trattato, ma non ce ne ritiriamo. Non useremo mai l’arma nucleare per primi“, ha sottolineato Putin nel suo discorso sullo Stato della Nazione. “Se Stati Uniti azzarderanno test nucleari, li faremo anche noi. E la richiesta dell’Occidente di far entrare i loro ispettori è assurda”

Il palcoscenico dell’Assemblea Federale di Mosca serve a Putin anche per rassicurare il suo fronte interno davanti alle sanzioni economiche che rischiano di affossare il Paese, sempre più isolato a livello internazionale. Secondo Putin “l’economia ha superato tutti i rischi”, anzi il Cremlino “ha tutto per garantire la sicurezza e lo sviluppo del Paese”.

Al contrario, le sanzioni internazionali “sono solo un mezzo” con cui l’Occidente “vuole far soffrire i nostri cittadini” ma in realtà quest’ultimo “sta punendo sé stesso”. Putin infatti spiega ai suoi che “hanno provocato un aumento dei prezzi nei loro paesi, la chiusura di fabbriche, il collasso del settore energetico, e stanno dicendo ai loro cittadini che la colpa è dei russi” e aggiunge che invece di crollare, l’economia russa è stata ristrutturata e la Russia fa ancora affari con molte aree del mondo.

Un lungo monologo in cui Putin ad un certo punto si rivolge chiaramente agli oligarchi che il suo stesso regime ha aiutato ad arricchirsi. Parlando infatti di chi ha portato i fondi all’estero e che causa sanzioni internazionali “è stato saccheggiato, derubato, ha perso tutto“, Putin sottolinea che “nessuno dei semplici cittadini del Paese è dispiaciuto per chi ha perso i capitali all’estero, per chi si è comprato yacht e ora ha i fondi bloccati“. A questi ‘imprenditori’ però lo Zar dà un consiglio o per meglio dire “una seconda scelta“: “Lavorare per la propria patria e questi imprenditori sono tanti e qui è il futuro del business“.

Rivolgendosi al suo popolo, il numero uno del Cremlino ricorda che “la maggioranza assoluta dei russi ha espresso il proprio sostegno all’operazione militare speciale” e che “saremo ancora più forti, faremo di tutto perché sulla nostra terra ritorni la pace”.

La contronarrazione di Putin usa come strumento di ‘accusa’ all’Occidente anche i diritti civili. Lo Zar, come il Patriarca Kirill, tira in ballo ancora una volta l’idea di una “guerra santa” tra opposti stili di vita. “La famiglia è l’unione fra un uomo e una donna: lo si legge in tutte le sacre scritture che oggi vengono messe in dubbio. Milioni di persone in Occidente stanno andando verso una catastrofe spirituale, è una follia. Noi dobbiamo difendere i nostri figli dal degrado e dall’estinzione. Perdona loro Signore, perché non sanno quello che fanno…. Ci sono anche preti che approvano i matrimoni omosessuali”, le parole di Putin dal palco dell’Assemblea Federale di Mosca.

Lo Zar durante il suo discorso cita espressamente anche il nostro Paese. Nel ‘rivendicare’ come Mosca “sostiene sempre i suoi partner in situazioni difficili”, Putin cita l’aiuto russo “ai Paesi europei, come l’Italia, durante il momento più difficile della pandemia di Covid, esattamente come stiamo andando in aiuto nelle zone del terremoto” in Turchia e Siria.

La Russia risponderà a qualsiasi sfida. Perché siamo tutti un unico paese. Siamo un grande popolo unito. Siamo fiduciosi nel nostro potere. La verità è con noi. Grazie“. Così infine il presidente russo  ha chiuso il suo discorso all’Assemblea Federale dopo circa due ore di monologo.

Avatar photo

Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.