Sensazionale lettera di scuse a Il Foglio di Luigi Di Maio, ex capo politico del Movimento 5 Stelle e attuale ministro degli Esteri. “Mai più gogna”, si legge. Il pentimento sulla strada di Lodi. Simone Uggetti, ex sindaco della città in Lombardia, è stato assolto nei giorni scorsi dopo cinque anni di calvario giudiziario con una sentenza della Corte d’Appello per non aver commesso il fatto. In quella gogna mediatica il M5s ci sguazzò fin dall’inizio. “Con gli occhi di oggi ho guardato con molta attenzione ai fatti di cinque anni fa. L’arresto era senz’altro un fatto grave in sé, che allora portò tutte le forze politiche a dare battaglia contro l’ex sindaco, ma le modalità con cui lo abbiamo fatto, anche alla luce dell’assoluzione di questi giorni, appaiono adesso grottesche e disdicevoli”. Di Maio si scusa quindi con Uggetti, “da persona e da essere umano, prima ancora che da uomo delle istituzioni”, specificando come non ci siano contenziosi pendenti in corso, “penso soltanto che glielo dovevo”.

Uggetti è stato quindi assolto nel cosiddetto “caso piscine” dall’accusa di turbativa d’asta. Il Movimento all’epoca, era il 2016, si scatenò: Beppe Grillo scrisse: “Il Pd affonda nella piscina di Lodi”; Danilo Toninelli: “L’arrestato del giorno è il piddino Uggetti, sindaco di Lodi e braccio destro di Lorenzo Guerini”; Alessandro Di Battista: “Il sindaco Pd di Lodi resta in carcere ma non si dimette. Il garantismo del Pd? Garantire sempre la poltrona anche agli arrestati”; Paola Taverna: “Din don! Comunicazione di servizio: l’arrestato Pd di oggi è il sindaco di Lodi. A quanti siamo arrivati?”; Nicola Morra: “Anche oggi il Pd ha il suo arrestato quotidiano”; Roberto Fico: “Il Sindaco di Lodi del Pd in cella che continua a gestire il comune. Soru che dopo la condanna a 3 anni per evasione fiscale continua ad essere parlamentare Europeo. E il Pd nonostante le numerose condanne e arresti non fa nulla e parla del M5s”. E quindi Luigi Di Maio: “Lo scandalo di Lodi dovrebbe invitare gli esponenti del Pd. Invece Renzi, attraverso i suoi uomini, attacca la magistratura”.

Il ministro quindi ricorda quei giorni, “anche io contribuii ad alzare i toni e a esacerbare il clima. Sul caso Uggetti fu lanciata una campagna social molto dura a cui si aggiunse il presidio in piazza, con tante di accuse alla giunta di ‘nascondere altre irregolarità’”. Dopo l’arresto dell’ex primo cittadino del Partito Democratico “prima il Movimento Cinque Stelle con la mia presenza e il giorno dopo la Lega di Matteo Salvini, con Calderoli, organizzarono dei sit-in contro il dottor Uggetti fino a spingerlo, un mese dopo l’arresto, alle dimissioni”.

Di Maio all’epoca andò di persona a Lodi e da un palco allestito per l’occasione azzannò la preda: “Se non si dimette lui, le dimissioni gliele devono chiedere Renzi e Guerini, ma non ho sentito Renzi farlo ancora. Chiedo al Pd di liberare i cittadini lodigiani tenuti in ostaggio”. Renzi era allora segretario dei Dem, ora leader di Italia Viva. Di Maio parlava a una platea di 300 persone che gridavano ‘onestà, onestà’.

Erano giorni di campagna elettorale per le amministrative del 2016 a Roma, Torino, Napoli, Milano e Bologna. Il M5s vinse a Torino e Roma. “Il punto qui è un altro e ben più ampio, ovvero l’utilizzo della gogna come strumento di campagna elettorale. Tutte le forze politiche avevano il diritto di chiedere le dimissioni del sindaco, ma campagna social, sit-in di piazza, insinuazioni, utilizzo di frasi al condizionale che suonano come indicative, con il senno di poi, credo siano stati profondamente sbagliati”.

Di Maio riconosce “l’imbarbarimento del dibattito, associato ai temi giudiziari” e riconosce casi analoghi in quelli della sindaca di Roma Virginia Raggi e dell’ex ministra Federica Guidi. “Per me esiste il diritto della politica di muovere le sue legittime critiche e richieste, ma allo stesso tempo esiste il diritto delle persone di vedere rispettata la propria dignità fino a sentenza definitiva e anche successivamente”.

Il ministro degli Esteri porge dunque le sue scuse a Uggetti. “È giusto che in questa sede io esprima le mie scuse all’ex sindaco di Lodi e rivolga a lui e alla sua famiglia i migliori auguri per l’esito di un caso giudiziario nel quale il dottor Uggetti, con forza, tenacia e dolore è riuscito dopo anni a dimostrare la sua innocenza”. La replica dell’ex sindaco: “Ho letto la dichiarazione di Di Maio nei miei confronti ma, su quanto detto, devo ragionarci bene prima di commentare”.

Una notizia notevole, per niente scontata, quella della lettera di Di Maio. Matteo Renzi, ex premier e leader di Italia Viva: “Cinque anni dopo Di Maio si scusa. Pubblicamente. Creando un ‘clima infame’ hanno vinto le amministrative 2016. Ma adesso si scusano, segno che qualcosa sta davvero cambiando. Meglio tardi che mai”. Carlo Calenda: “Non posso essere accusato di simpatie verso Luigi Di Maio, ma la lettera che ha scritto al Foglio è un grande passo avanti. E occorre riconoscerlo”. Guido Crosetto: “’Un uomo è veramente tale, quando sa fare anche marcia indietro’ (Il Sindaco del Rione Sanità – E. De Filippo). La differenza tra chi lo è e chi no, si può notare, sulla vicenda Uggetti, tra Di Maio e Toninelli’”. L’ex ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Toninelli non ha infatti ammesso di essersi sbagliato e non ha chiesto scusa sulla vicenda Uggetti.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.