La controversa esperienza offerta dalla Polizia
Il ‘gioco’ dell’agente penitenziario, in piazza del Popolo la realtà virtuale per simulare il carcere e il brivido di essere scortati
Chi non vorrebbe sperimentare l’ebbrezza della “condizione di essere scortati”. Oppure, chi non desidererebbe “entrare in un carcere in realtà virtuale”. Ma anche “simulare il prelievo di impronte digitali e campioni di Dna”.
Per gli appassionati del genere è stato possibile farlo agli stand organizzati ieri e domenica in occasione delle celebrazioni per l’anniversario della Polizia Penitenziaria. Tutto vero. Tutto accaduto a Piazza del Popolo, a Roma, negli ultimi due giorni, dalle 10 alle 18. Tutto scritto nel comunicato della Polizia Penitenziaria sulle attività a margine della cerimonia. Con i visitatori, scolaresche incluse, alle prese con “jammer, metal detector, radio telecamere termiche, telecamere endoscopiche, visori notturni, caschi, kit antisommossa, rilevatori portatili di telefoni cellulari e di dispositivi elettronici”. Ma il vero pezzo forte è stato quello offerto dallo stand dell’Ufficio Informatica Penitenziaria.
Un tour grottesco, forse macabro, considerando le condizioni in cui versano tantissime carceri italiane, tra sovraffollamento e numeri dei suicidi in crescita costante. Non un’entrata da visitatore, questa sì educativa, per rendersi conto di ciò che non va negli Istituti di pena. Un gioco. Detenuto per un giorno. Un’“attrazione”, presentata così dalla Polizia Penitenziaria: “Una visita virtuale all’interno di un istituto penitenziario”. Ecco l’esperienza, spiegata nella nota: “Sfruttando un ‘oculus’ per la realtà virtuale, i visitatori potranno vivere un’esperienza immersiva che li porterà prima a colloquio con il Comandante e poi nell’Ufficio Matricola, nella stanza bianca adibita al prelievo dei campioni biologici, nell’ufficio Casellario, fino alla camera di pernottamento e all’area dei passeggi”.
Non solo: “I visitatori saranno inoltre coinvolti in una simulazione di immatricolazione con acquisizione delle impronte digitali”. E pazienza se il 2023, secondo la Onlus Antigone, con 68 suicidi in carcere, è stato il secondo anno peggiore di sempre dal 1992. La sezione Droni invece si è dedicata a mostrare anche un tipo di sorveglianza aerea. L’altra “chicca”, però, l’ha presentata l’Ufficio per la Sicurezza del Personale e la Vigilanza, l’Uspev. Incredibile ma vero, i visitatori dello stand hanno potuto “provare la condizione di essere scortati per qualche minuto, a piedi, nell’area dell’evento”.
Tutti scortati a Piazza del Popolo, che per due giorni interi è diventata Piazza della Polizia Penitenziaria. Scene simili si sono viste a ottobre 2023 alla Barcolana di Trieste. Lì la Polizia Penitenziaria era presente con uno stand dedicato alle scolaresche, dove è stato proiettato un video “spauracchio” sul carcere.
© Riproduzione riservata