La svolta
Il Movimento 5 Stelle cambia nome? La rivoluzione di novembre tra alleanze, campo progressista e una nuova governance
Il Movimento 5 Stelle potrebbe cambiare nome. Il tema sarà affrontato durante la Costituente di fine novembre, in cui si discuterà di una modifica della denominazione originale. Questo uno dei 12 temi elencati dal report della discussione dei 300, di pari passo un logo tutto da reinventare, un simbolo più vicino ad una vocazione da “progressisti indipendenti”, sempre in grado di rispecchiare il concetto di autonomia e senza legarsi a un’alleanza stabile.
La nuova linea politica
Il punto centrale del report infatti sarà proprio la linea politica futura del Movimento. Diverse opzioni al vaglio: una parte sostiene di evitare alleanze formali e di non assumere una collocazione definita, mentre emerge una tendenza a posizionare il M5S “nel campo progressista”. Se confermato il ‘no’ alle alleanze programmate, l’approccio continuerebbe a prevedere esclusivamente accordi programmatici concreti, con un doppio binario che distingue le alleanze nazionali – da approvare con il consenso del leader o dell’assemblea degli iscritti – da quelle locali.
M5S, un nuova governance
I veri cambiamenti del Movimento saranno nella governance. Dalla discussione emergono alcuni temi centrali riguardanti la figura del garante e altre cariche. Per il primo, è un corso un dibattito: c’è chi propone di abolirlo del tutto, redistribuendo le sue responsabilità a un nuovo organo collegiale, mentre altri preferirebbero limitare i suoi poteri, rendendolo un incarico onorifico o temporaneo.
Per il presidente, invece, si considerano solo piccole modifiche, come introdurre l’incompatibilità della carica con altri incarichi istituzionali. Infine, si discuterà la possibilità di ampliare il numero di componenti del comitato di garanzia e del collegio dei probiviri, dove i rappresentanti del movimento giocano già un ruolo significativo. Senza i veti di Grillo poi, il vero fulcro della discussione: la revoca del divieto del terzo mandato.
© Riproduzione riservata