Nel corso di una trasmissione televisiva dal titolo “Migranti senza fine e la furia di Poppea”,  trasmessa da Rete Veneta, il consigliere regionale del partito italiano Fratelli d’Italia, Joe Formaggio, ha scatenato ancora una volta polemiche per le sue dichiarazioni. Formaggio ha espresso il desiderio di vedere la maggioranza dei cittadini veneti con la pelle bianca e ha criticato la presenza di migranti di colore scuro, sottolineando che non vuole vedere il Veneto diventare come l’Africa. “Oggi sono andato in viale Milano a Vicenza, ero l’unico bianco. Non mi piaceva e non piace nemmeno alla maggioranza delle persone. Posso dirlo o no? Anche la gente la pensa così”.

Pronto l’intervento del deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, che ha condannato le parole razziste annunciando l’intenzione di prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di Formaggio, a partire dalla presentazione dei contenuti della trasmissione alla relativa commissione.

Solo dopo, le scuse del consigliere regionale, che ha descritto il suo intervento come finalizzato a sollevare la questione dell’immigrazione clandestina ribadendo che le parole sono state fraintese e estrapolate dal contesto. “Il razzismo è un’espressione indegna e disumana, da contrastare con ogni mezzo e da condannare senza se e senza ma. Il colore della pelle per me infatti non è e non può essere un fattore di discriminazione”.

Il profilo e i precedenti

Personaggio controverso e noto per i suoi commenti provocatori e discriminanti, Joe Formaggio è nato nel 1977 nella provincia di Vicenza, laureato in ingegneria ed è stato manager presso le acciaierie Valbruna. Ha ricoperto la carica di sindaco ad Albettone per un periodo di dieci anni e era già noto per una serie di dichiarazioni controversie e comportamenti discutibili: commenti offensivi rivolti contro i gay, i musulmani, i rom e i migranti. È stato fotografato con una mitraglietta semiautomatica e ha affrontato accuse di molestie sessuali in Consiglio regionale, coinvolgendo la collega Milena Cecchetto. Nel 2018, è stato condannato per aver adottato un comportamento discriminatorio e per aver incitato all’odio razziale. Ha svolto un anno di servizi sociali, ora le porte del partito potrebbero chiudersi definitivamente.

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