Politica
Il sindaco leghista di Biella indagato, auto blu per uso privato

Il sindaco di Biella Claudio Corradino di nuovo nella bufera. L’accusa questa volta è peculato. L’indagine della Procura della Repubblica di Biella, infatti, è legata all’uso privato dell’automobile comunale da parte del primo cittadino. A far partire l’indagine, due consiglieri comunali storicamente avversari del sindaco leghista: Stefano Revello e Roberto Tomat, di Cossato, che già in passato avevano sollevato politicamente il caso dell’uso improprio da parte dell’amministratore di mezzi comunali.
Giovedì scorso Corradino si è presentato al terzo piano del tribunale, accompagnato dal suo avvocato, Carlo Boggio Marzet. Qui sarebbe stato ascoltato per un paio d’ore dal Procuratore capo in persona, Teresa Angela Camelio. Presente al colloquio il luogotenente dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, Tindaro Gullo, a cui sono stati affidati una serie di rilievi.
L’accusa sostanzialmente è quella di aver utilizzato fuori dagli orari di servizio da sindaco, mezzi dell’amministrazione. E non da oggi. I fatti oggetto di verifica sarebbero infatti legati anche alla sua esperienza nella città di Cossato, dove Corradino ha governato per ben dieci anni. Ma sotto i riflettori delle indagini della Procura ci sarebbero episodi legati all’insediamento nella città di Biella, avvenuta la scorsa estate.
Il braccio di ferro tra i due consiglieri di minoranza di Cossato e Corradino è di vecchia data. Le loro segnalazioni, però, sono sempre cadute nel vuoto, al di là di qualche polemica politica nelle aule del consiglio comunale o sui social. A fare la differenza, ora, invece, sarebbero una serie di fotografie e di documentazioni video messe a disposizione dei magistrati, che evidenzierebbero un uso non conforme alla legge dell’auto in dotazione al primo cittadino: una Bmw di colore blu scuro, immortalata in luoghi non istituzionali ed in orari non legati al ruolo istituzionale del sindaco. Dopo la figuraccia per la cittadinanza onoraria negata alla senatrice a vita Liliana Segre, un’altra pesantissima tegola sulla testa della giunta di centro-destra del capoluogo laniero.
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