Mentre l’Italia sta affrontando la sua crisi più importante dal dopoguerra, con migliaia di morti e contagiati per l’epidemia di Coronavirus, la televisione italiana riesce a dare il peggio di sé. Per capirlo basta ‘citofonare’ a programmi come “Pomeriggio 5”, lo show condotto da Barbara D’Urso su Canale5, o ad “Agorà” su Rai3.

Entrambi tra lunedì pomeriggio e questa mattina hanno mandato in onda servizi simili di caccia alle streghe, ovvero i cittadini che non rispettano le misure restrittive imposte dal governo con il lockdown.

Così da una parte c’è Mediaset che fa salire una sua inviata su un elicottero della Guardia di Finanza, che si è prestata a rendere un servizio da gogna mediatica sull’inseguimento di una persona colpevole di passeggiare da sola sulla spiaggia. Sulla terza rete pubblica invece questa mattina, con in sottofondo la ‘Cavalcata della valchirie”, è stato invece ripreso l’inseguimento di un cittadino che stava correndo da solo in un parco.

“Barbara D’Urso che dà la caccia ai runner in diretta televisiva insieme ai droni della Finanza: anche in Corea del Nord sarebbe considerato di cattivo gusto, ma a noi, evidentemente, piace toccare il fondo. E scavare”, ha commentato lo scrittore Sandro Dazieri. Ma una riflessione va fatta anche sull’uso della tv pubblica e delle forze di sicurezza pubblica, come la Guardia di Finanza, entrambe pagate con i soldi dei contribuenti italiani, che si prestano a realizzare uno dei momenti più bassi non solo della televisione, ma dello stato di diritto.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia