È stato rintracciato e riportato in carcere dai carabinieri di Sesto San Giovanni il quarto dei sette ragazzi evasi il giorno di Natale dall’Istituto minorile Beccaria di Milano. A confermarlo nel tardo pomeriggio di ieri fonti del ministero della Giustizia. Il minorenne sarebbe stato ritrovato dopo la segnalazione di un cittadino per la presenza in strada di un gruppo di ragazzi che si intrattenevano con musica ad alto volume. Quando i Carabinieri sono arrivati i ragazzi hanno tentato la fuga ma subito sono stati fermati e identificati.

Gli evasi erano cinque italiani, un ecuadoriano e un marocchino. Due di questi erano stati velocemente rintracciati: uno si trovava a casa della suocera, l’altro era stato riaccompagnato all’istituto da un familiare. Il terzo si era riconsegnato spontaneamente. “Mi telefoneranno, li riporterò dentro”, ha dichiarato convinto l’ex cappellano dell’Istituto minorile Beccaria Don Gino Rigoldi. Alla fuga dei sette è scattata una protesta all’interno del carcere con materassi incendiati e quattro agenti della Polizia Penitenziaria intossicati.

Secondo quanto ricostruito finora i ragazzi avrebbero rotto una protezione in legno di un cantiere in corso da anni. Dalle impalcature e con un lenzuolo i ragazzi si sarebbero calati e si sarebbero dati alla fuga. “Certamente il cantiere e i lavori che si protraggono da diversi anni e altre varie problematiche hanno inciso e agevolato il disegno dei ragazzi finalizzato ad allontanarsi dell’istituto”, ha dichiarato Giuseppe Cacciapuoti, direttore generale del personale del Dipartimento per la Giustizia Minorile.

Per il garante dei detenuti del Comune di Milano, Francesco Maisto, “i problemi del Beccaria sono due, amaramente cristallizzati nel tempo” ovvero la mancanza di un direttore e i lavori che proseguono da anni. “Da 15 anni non c’è un direttore stabile e la mancanza di una guida sicura ha degli effetti. Pur nella professionalità, c’è stato un turn over di reggenti” che hanno già altri incarichi di cui occuparsi e che in più “sono direttori di istituti penali per adulti, mentre il direttore di un istituto minorile deve avere una formazione diversa”.

Don Rigoldi ha invece spiegato di come “intanto era Natale e il Natale mobilita la voglia di essere da qualche altra parte. Volevano spaccare tutto, sono andato su di corsa e dopo un po’ hanno anche smesso di fare. Vuol dire che tutto sommato con gli adulti che stanno con loro questi ragazzi riescono anche a intendersi. Il clima adesso? I ragazzi sono tutti blindati, sono super controllati e sono anche tranquilli. La vivono come un’avventura, a questa età non sono mica consapevoli. Hanno vissuto la splendida avventura della fuga, gli altri erano invidiosi di non averla potuta fare. Il fatto che questi sette la pagheranno cara e anche più in generale ci sarà un restringimento della disciplina non ce l’hanno mica in mente, non è roba da 16-17enni. Non torneranno da eroi perché andranno a finire in altre carceri in giro per l’Italia”.

A spiegare le condizioni dei ragazzi reclusi Don Claudio Burgio, fondatore della comunità Kayros di Vimodrone e cappellano del Beccaria, in un’intervista a Il Corriere della Sera: “Alcuni ragazzi non ce la fanno più, pensano di non avere niente da perdere, sono provocatori a livello verbale, temono nuovi trasferimenti in carceri lontane. Spesso alla richiesta di farmaci per calmarsi o dormire la notte si acconsente ma anche la medicalizzazione, se diventa eccessiva, è un rischio: quando escono e tornano a casa o in comunità sostituiscono gli ansiolitici con le sostanze, pericolose a maggior ragione in presenza di disagi psichici. Dovrebbero riprendere a questo proposito laboratori trasversali e incisivi che informino sui danni dell’alterazione artificiale. I problemi sono molti, bisogna affrontarli uno ad uno con coraggio e spirito positivo, insieme a loro”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.