Sono scene e immagini drammatiche quelle che arrivano da Pescara, dove un incendio ha colpito la zona sud della città abruzzese bruciando tra le altre cose la Riserva Dannunziana. Fiamme che hanno raggiunto anche alcune abitazioni e costretto alla fuga dalle spiagge decine e decine di bagnanti.

Un disastro di proporzioni inimmaginabili che ha spinto la Regione a chiedere aiuti e mezzi a Roma. Allarme rilanciato dal sindaco di Pescara Carlo Masci, che ha già annunciato la richiesta dello stato di calamità: “Abbiamo persone fuori casa, tante abitazioni evacuate e abbiamo aperto il Coc e messo a disposizione il PalaBecci del porto turistico e il PalaGiovanni Paolo II”.

Attualmente sono impegnati nello spegnimento degli incendi a Pescara un canadair e due elicotteri, mezzi che però non sono ritenuti sufficienti. 

I fronti aperti più gravi, riferisce l’Ansa, sono a Pescara, nella pineta dannunziana, e nel Pescarese, a Farindola, Città Sant’Angelo, Bolognano, poi a Ortona, nel Teramano, ad Atri e nei pressi di Mosciano, e in provincia di Chieti a Casalbordino.

La Procura di Pescara ha già aperto un fascicolo sull’incendio che ha colpito la zona sud della città e in particolar modo la Pineta Dannunziana. Il fascicolo è in mano alla pm Anna Benigni che, se le condizioni lo permetteranno, farà un sopralluogo in serata. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri, sarebbero tre i punti di innesco: l’ipotesi di reato è di incendio colposo.

Matrice dolosa che emergerebbe anche nell’incendio che si è sviluppato a Casalbordino, in provincia di Chieti: le fiamme si sono propagate ogni 700-800 metri, segno che ci potrebbe essere la mano di piromane ad aver preparato gli innesti.

Al momento il bilancio degli incendi è di cinque persone trasportate in ospedale. Fra queste, ci sono una bambina e due suore di una struttura della diocesi. Avrebbero tutte riportato un’intossicazione dopo aver inalato fumo, ma le loro condizioni non sarebbero gravi.

In totale è di circa 800 il numero di persone evacuate e che vengono trasferite al Palafiere, ma la conta è ancora in corso. Coinvolta dall’evacuazione la parte della città che va dall’università e dal tribunale fino alla zona di San Silvestro. Tutta evacuata pure la riviera sud all’altezza dello stabilimento 186, ma anche un convento di suore, oltre alla casa di riposo di via Paolo de Cecco.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia