Negli ultimi giorni sono stati rilevati i primi casi di influenza H3N2, nota anche come “influenza australiana“, nelle regioni di Lombardia, Piemonte e Lazio. A Genova invece è stato ricoverato un uomo di 76 anni, con un quadro clinico grave e sintomi rilevanti, in cui emergono soprattutto manifestazioni neurologiche. Proprio per questo l’influenza australiana – che in Oceania ha alimentato la seconda stagione più pesante dell’ultimo decesso con oltre 15 milioni di persone contagiate – continua a preoccupare: un virus che può colpire diversi organi, tra cui i polmoni e il cervello e portare anche ad un profondo senso di annebbiamento.

L’influenza australiana colpisce il cervello: le manifestazione neurologiche

Tra le ripercussioni della malattia ci sono anche manifestazione neurologiche che colpiscono il sistema nervoso centrale: non solo vertigini e convulsioni, ma anche casi che possono portare alla perdita di memoria e la confusione. Il virus infatti riesce ad invadere il sistema nervoso centrale attraverso i bulbi olfattivi, al resto contribuisce il rilascio di citochine da perte del nostro organismo che causano infiammazioni e portano alla comparsa di sintomi neurologici. Famoso il caso del paziente di Genova di 76 anni che in più momenti non è stato in grado di riconoscere sua moglie. Un obnubilamento frequente negli anziani.

I sintomi

Tra i sintomi dell’influenza australiana c’è la febbre molto alta tra i 39 e i 40 gradi, mal di testa, dolori muscolari e articolari, tocca secca e congestione nasale. La febbre irrompe bruscamente ed è sempre presente negli adulti, al contrario di anziani e bambini: per questi ultimi può manifestarsi anche la diarrea. Proprio i giovani sono i più colpiti, perché hanno avuto meno probabilità di entrare in contatto con il virus precedentemente. Tra i sintomi c’è anche chi ha accusato di non sentire più i sapori degli alimenti.

Il vaccino contro l’influenza australiana

È possibile proteggersi dall’australiana con vaccini che coprono i virus A-H1N1 e A-H3N2. È bene tener presente che il vaccino copre vari sottotipi di influenza A e anche B, ma il virus H2N3 ha una maggiore tendenza a multare e potrebbe rispondere più difficilmente. Per avere una buona copertura sono necessari 10 giorni. Raccomandato e gratuito per over 60 assieme a donne in gravidanza e post-parto, ma anche per persone con malattie croniche, bambini da 6 mesi a sei anni e operatori sociosanitari. La curva dei contagi, come sempre, è destinata a salire con il freddo.

Redazione

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