Piero Sansonetti, direttore de Il Riformista, commenta in merito ai sequestri di messaggi e mail ai danni di Matteo Renzi.

Torniamo sul caso Renzi, e intendo la discussione che c’è stata in parlamento alla fine della quale è stato spiegato ai magistrati di Firenze che non possono utilizzare le intercettazioni, i sequestri di messaggi e email che hanno fatto a danno di Renzi perché è parlamentare. C’è l’articolo 68 della Costituzione che proibisce queste iniziative. Le hanno fatte lo stesso i magistrati e pm fiorentini, immagino sapendo che stavano commettendo una cosa illegale perché se non conoscono nemmeno la Costituzione come hanno fatto a laurearsi?

Se la conoscevano hanno violato la legge consapevolmente. Infatti Renzi li ha denunciati. Dibattito in parlamento, si è votato e tutti i partiti unanimemente d’accordo sul non poterlo utilizzare. Tutti i partiti tranne due: M5s e Leu. Per i Leu ha parlato addirittura Pietro Grasso, ex magistrato, ex capo dell’antimafia. Pure lui forse non la conosce benissimo o non gli interessa la Costituzione.

Ho letto Marco Travaglio che nell’editoriale di oggi spiega che Grasso è l’unico che ha capito. Secondo il direttore del Fatto Quotidiano la Costituzione non dice che è proibito sequestrare la posta ai parlamentari. Allora vi leggo l’articolo 68. Dice che è i parlamentari non possono essere perseguiti per la loro opinione, dice che non possono essere arrestati se non con l’autorizzazione della camera di appartenenza‘analoga autorizzazione – dice il secondo comma dell’art. 68 che io leggo testualmente – è richiesta per sottoporre i membri del parlamento ad intercettazioni in qualsiasi forma: di conversazioni, o comunicazioni, o a sequestro di corrispondenza’.

Non mi sembra che ci sia molto da discutere. Stiamo parlando di email e Whastapp. Non sono forme di comunicazione? Sarà conversazione, sarà comunicazione, sarà corrispondenza? Mi ricorda un po’ i Promessi Sposi dove c’erano Don Ferrante e Donna Prassede che non credevano alla peste perché dicevano che le cose esistenti o sono sostanza o sono accidente. E loro sostenevano che la peste non è sostanza perché non si vede e non è accidente perché non avviene, quindi non esiste. Poi se la presero e morirono.

Qui mi sembra lo stesso ragionamento. Queste non sono né sostanza né accidente perché non sono posta perché non c’è francobollo, non sono telefonate perché non c’è la voce. Quindi non esistono e i pm possono fare quello che vogliono. È evidente che la discussione non dovrebbe esserci, però c’è. Perché nel giornalismo italiano si può scrivere quello che vuole.

Nel 1978, da giovane giornalista parlamentare, con passione partecipai al varo della Legge 80 voluta da un grande intellettuale e un grande psichiatra che si chiamava Franco Basaglia che aboliva i manicomi. Io, come tanti altri, abbiamo festeggiato perché era una legge importantissima. Ora mi è venuto il dubbio che bisognava fare una postilla. Si, aboliamoli, ma non per i giornalisti.

 

Cosa dice l’articolo 68 della Costituzione:

I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni.

Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza.

Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza.

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