Vincenzo Iacovissi, vicesegretario del Psi e candidato sindaco a Frosinone alle elezioni amministrative di domenica 12 giugno insieme ai cinque referendum sulla giustizia che hanno ottenuto il disco verde da parte della Corte costituzionale. In totale saranno cinque i candidati.

Sei candidato Sindaco per la coalizione denominata “nuovo centrosinistra” in una città importante come Frosinone, capoluogo di provincia. Come si è arrivati alla tua candidatura?
La mia candidatura a Sindaco di Frosinone è frutto di un lavoro di squadra. Dall’autunno scorso, il Psi si è fatto promotore di una nuova alleanza di centrosinistra basata su coerenza, identità e innovazione. Al termine di questo percorso, nel mese di febbraio l’assemblea degli iscritti del Psi ha proposto la mia candidatura alle altre forze, Più Europa, Lista politica Il Cambiamento e Lista civica Segneri, che hanno scelto di designarmi come loro rappresentante. Sono stato onorato della proposta, che ho accettato con entusiasmo.

Una candidatura che porta in sé due elementi: un buon stato di salute del Partito e una centralità nella coalizione di centrosinistra. Cose ne pensi?
Sono d’accordo, a Frosinone la candidatura a Sindaco di un socialista non si vedeva dal 1995, con Gian Franco Schietroma. Per me è quindi un particolare orgoglio guidare questa sfida di forte rinnovamento, grazie al sostegno di un Psi dinamico e animato da passione e dedizione. Un partito centrale nelle dinamiche del capoluogo, che si è dimostrato capace di attrarre nuove sensibilità politiche e civiche costruendo un progetto aperto per governare la città.

Come mai il centrosinistra tradizionale non è compatto a Frosinone?
Cinque anni fa, dopo sette mesi di campagna elettorale, il Psi mi chiese di ritirare la candidatura a Sindaco per consentire al centrosinistra di riunirsi intorno al candidato del PD. Per senso di responsabilità accettai il passo indietro. In questa occasione, ci siamo ritrovati dinanzi ad un quadro ancora più complicato, con un concetto di unità inteso dal PD solo in senso unilaterale, e con nette spinte di trasversalismo. Ne abbiamo preso atto, ed essendo terminate le “guance da porgere”, abbiamo deciso di investire in una proposta basata su una forte discontinuità con il passato.

Il segretario del Partito Enzo Maraio è stato recentemente nella tua città per un importante appuntamento.
Sono stato molto felice che il segretario nazionale abbia voluto partecipare all’apertura della nostra campagna elettorale. La sua presenza ha rafforzato ancor di più l’entusiasmo fra i candidati, ed ha rappresentato per me un’importante manifestazione di vicinanza e sostegno, di cui sono grato e onorato. Non potevo desiderare partenza migliore.

 

Parliamo del programma con il quale ti appresti ad affrontare questa sfida. Quali sono le criticità della tua città su cui è urgente lavorare?
Il nostro programma elettorale è ispirato da un’idea guida, la realizzazione di una città intercomunale tra Frosinone e i centri vicini per sviluppare un’area di circa 150 mila abitanti in cui mettere insieme i servizi e ridurre i costi. Un’unione che consenta al frusinate di porsi come polo di innovazione nel centro Italia, contando di più sui tavoli istituzionali di livello superiore, a cominciare dalla Regione Lazio. Frosinone ha bisogno di pensare ed agire in grande per risolvere quelle criticità come lo spopolamento, il disagio sociale e l’emergenza ambientale che richiedono ricette organiche per dare una speranza di futuro in città alle giovani generazioni.