Avanti! della Domenica
Iran, un nuovo olocausto dei nostri tempi
Ma quale rivoluzione! Quella col significato giusto la stanno facendo dallo scorso anno le tante donne, studentesse, madri come Mahsa Amini che rivendicano il loro diritto a condurre una vita più libera e felice, non dominata dalla Shariʿah ma regolata in modo più civile e democratico. E i tanti omologhi maschi che le sostengono come il giovane Majidreza Rahnavard impiccato disumanamente a soli 23 anni da quei preti diabolici che dominano col terrore parte dell’antica Mesopotamia, la “terra tra i due fiumi” come la chiamavano i greci, in base all’accusa di “inimicizia contro Dio“. Un classico delle autocrazie terroristiche di ogni tempo, anche in questo caso definitasi impropriamente “Repubblica” come l’eresia o l’essere genericamente controrivoluzionari.
E così dal settembre 2022, la polizia morale (neanche la fantasia più fervida e multitasking di Orwell ci sarebbe arrivata) ha assassinato più di 600 manifestanti tra i quali molti minorenni.
Una sorta di guerra civile a trazione femminile dove però il popolo sta combattendo a mani nude.
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