L’annuncio arriva con un video postato su Twitter: Michelle e Barack Obama sosterranno Kamala Harris nella sua candidatura alla casa bianca. Una telefonata registrata mentre l’erede di Biden riceve una telefonata dell’ex first couple: “Ti chiamiamo per dirti che non potremmo essere più orgogliosi di appoggiarti e di fare tutto il possibile per farti superare queste elezioni ed entrare nello Studio Ovale”. Tanto l’affetto dimostrato da Michelle: “Non posso fare questa telefonata senza dire alla mia ragazza, Kamala, che sono orgogliosa di te. Questo sarà un evento storico”.

La risposta di Kamala Harris

“Significa così tanto per me – la risposta di Kamala – Non vediamo l’ora di compiere questa impresa con voi due, Doug e io. E di viaggiare con voi (in questi tre mesi di campagna elettorale, ndr). Voglio solo dirvi che le parole che avete detto e l’amicizia che ci avete dato in tutti questi anni significano più di quanto io possa esprimere, quindi grazie a entrambi”. La candidata democratica conosce infatti gli Obama da prima della sua elezione nel 2008. Era stata uno dei primi sostenitori della campagna di Barack, e lui l’aveva a sua volta appoggiata nelle elezioni per diventare prima procuratrice generale della California e poi senatrice.

Il motivo del ritardo

Nella corsa di Biden alla Casa Bianca, c’è chi sosteneva che fosse stato proprio Obama a suggerirgli il nome di Kamala come vice, ma non sono mancati, in questi giorni retroscena che vedevano la coppia come restia a sostenere la candidata designata dal Presidente uscente. Il New York Post, citando fonti vicine alla famiglia di Joe Biden, ha parlato dei timori di Obama “non pensava fosse la candidata opportuna per battere Trump”, ma la Nbc ha riportato una versione opposta, di fatto concretizzatasi quest’oggi.

Molti altri media americani hanno giustificato il ritardo di Obama come una volontà di non oscurare l’addio di Biden. Kamala intanto piace anche agli elettori: un sondaggio di Siena/New York ha mostrato che soltanto il 14% degli elettori democratici avrebbe chiamato in causa un candidato diverso per la Casa Bianca.

Redazione

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