Kim Yo-jong, la sorella del leader nordcoreano Kim Jong-Un, ha rivolto un durissimo attacco al Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden. “Può essere considerata un’osservazione senza senso da parte di una persona rimbambita (‘dotage’ nella versione in inglese della nota, ndr) che non è affatto in grado di assumersi la responsabilità della sicurezza e del futuro degli Stati Uniti, un vecchio senza futuro, poiché è troppo per lui servire due anni rimanenti del suo mandato“.

Le parole sono una replica alle affermazioni di Biden – che tra l’altro in settimana ha ufficializzato la sua ricandidatura alle elezioni presidenziali del 2024 – secondo cui un evenutale attacco nucleare di Pyongyang causerebbe “la fine del regime”. Giovedì scorso i presidenti di Usa e Corea del Sud, Joe Biden e Yoon Suk-yeol, hanno firmato quella che è stata battezzata “Dichiarazione di Washington”, relativa al rafforzamento della ‘deterrenza estesa’ contro le ripetute e crescenti minacce del Nord.

Pyongyang invece è convinta di dover perfezionare ulteriormente la “deterrenza di una guerra nucleare”. Kim aveva dichiarato all’agenzia ufficiale Kcna che i nuovi sviluppi peggioreranno la situazione, lasciando intendere che le dimostrazioni di forza e lo sviluppo di armi continuerà. Per il leader la Dichiarazione di Washington “indica la scelta e la volontà di agire nei confronti della Repubblica Democratica Popolare di Corea ed è il risultato dell’odiosa politica ostile contro il nostro Paese” che ”espone la pace e la sicurezza della regione del nord-est asiatico e il mondo a un pericolo più grave. Più il nemico insiste nelle esercitazioni di guerra nucleare e più risorse nucleari strategiche vengono dispiegate nella penisola coreana, più il nostro esercizio di autodifesa aumenterà in modo direttamente proporzionale”.

La sorella del leader ha parlato di “retorica minacciosa” da parte del Presidente USA dal momento che “si tratta pur sempre di un’espressione usata direttamente dal presidente della nazione nemica più ostile”. La Corea del Nord da anni sfida sanzioni punitive per continuare a sviluppare il suo programma missilistico e nucleare. I toni dello scontro hanno ricordato quelli di fine 2017 quando l’ex Presidente Donald Trump aveva chiamato Kim “rocket man” e quest’ultimo aveva dato al tycoon del “vecchio rimbambito”.

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