Nuovi inquietanti segnali arrivano da Pyongyang. Il regime nord coreano torna a farsi ‘sentire’ col lancio di un missile balistico intercontinentale (Icbm) verso il mar del Giappone. Un razzo che, secondo le analisi dei militari di Seul e di Tokyo, è caduto al largo dell’isola di Hokkaido, a nord dell’arcipelago nipponico.

Il missile lanciato dalla Corea del Nord aveva un potenziale per poter coprire più di 15.000 km, sufficienti per raggiungere il territorio statunitense continentale. L’Icbm ha viaggiato per circa 69 minuti e se avesse seguito una traiettoria normale, invece di una molto arcuata, avrebbe raggiunto gli Usa, ha infatti sottolineato il ministro della Difesa nipponico Yasukazu Hamada, ripreso dalla Kyodo.

I militari di Seul hanno stimato la velocità del missile di Mach 22 (22 volte quella del suono). Lanciato alle 10.15 locali (2.15 in Italia) alle porte di Pyongyang, il missile ha raggiunto un’altitudine di 6.100 km, viaggiando per appena 1.000 km a causa della traiettoria rialzata, hanno riferito i militari di Seul.

L’attivismo del regime di Kim Jong-un va avanti ormai da settimane, tornando a minacciare i vicini della Corea del Sud e il Giappone: oltre 50 missili e quasi mille proiettili di artiglieria sono stati sparati dalle forze armate di Pyongyang nelle ultime settimane. A ottobre, il regime di Pyongyang ha lanciato un missile balistico sopra il Giappone, per la prima volta in cinque anni.

Minacce aeree e verbali, quelle di Kim Jong-un, che con la sua ministra degli Esteri Choe Son-hui aveva minacciato azioni militare “più feroci” se gli Stati Uniti avessero rafforzato il loro impegno di “deterrenza estesa” nei confronti degli alleati regionali, ovvero Corea del Sud e Giappone.

Il riferimento in questo caso è al vertice tenuto domenica 13 novembre tra Joe Biden, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e il premier giapponese Fumio Kishida, a margine degli incontri regionali dell’Asean a Phnom Penh, in Cambogia.

In quell’occasione era stato rinnovato l’impegno dei tre Paesi ad una maggiore collaborazione, in particolare da parte di Washington, a difesa dei due paesi alleati. Quanto all’ultimo missile lanciato verso l’arcipelago nipponico, il premier giapponese da Bangkok, dove è in corso il forum Apec, ha parlato di lancio “assolutamente inaccettabile”.

Condanna che arriva anche da Washington, in una nota della Casa Bianca in cui si “condanna fermamente la Repubblica popolare democratica di Corea per il suo test di un missile balistico a lungo raggio”. Il Presidente Joe Biden “è stato informato della situazione e lui e il suo team di sicurezza nazionale continueranno le strette consultazioni con alleati e partner. Gli Stati Uniti prenderanno tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza della patria americana e della Repubblica di Corea e degli alleati giapponesi”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia