Non accenna a diminuire la tensione nel mar del Giappone, dove la Corea del Nord ha lanciato altri due missili balistici a corto raggio, a soli due giorni dal lancio di un missile balistico a raggio intermedio che ha sorvolato il Giappone orima di inabissarsi nell’Oceano Pacifico, e alla risposta con l’esercitazione militare congiunta di Stati Uniti e Corea del Sud col lancio di quattro missili sul mar del Giappone, con uno finito per per schiantarsi al suolo.

L’ennesimo atto provocatorio da parte del regime di Pyongyang è avvenuto tra le sei e le 6:23 del mattino ora locale, poco dopo le 23 di mercoledì in Italia, stando ai rilevamenti del Comando Congiunto sud-coreano. I due lanci sono avvenuti dall’area di Samsok, nella capitale Pyongyang, per la prima volta utilizzata per lanci da parte del regime di Kim Jong-un.

Secondo quanto riferito dalle autorità di Seoul, il primo lancio ha coperto una distanza di 350 chilometri, il secondo ne ha percorsi circa ottocento: entrambi i missili sono finiti fuori dalla ZES del Giappone, la Zone Economica Esclusiva.

Ma allo scontro missilistico si aggiunge quello diplomatico. Se il primo a condannare l’ennesimo lancio di Pyongyang è stato il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, che li ha definiti “assolutamente intollerabili”, Pyongyang ha a sua volta definito il ricorso degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite “ingiustificato” per quelle che definisce “giuste misure di controazione” alle esercitazioni congiunte con la Corea del Sud.

A spalleggiare il regime di Kim Jong-un ci sono Cina e Russia, a loro volta contrarie alla convocazione del Consiglio di Sicurezza perché “non avrebbe portato ad un allentamento della situazione”, incolpando Stati Uniti e Corea del Sud di aver provocato i ‘vicini’ del Nord con le loro esercitazione militari congiunte.

Il vice ambasciatore cinese all’Onu, Geng Shuang, ha sottolineato che il Consiglio di Sicurezza dovrebbe avere un ruolo costruttivo “invece di affidarsi solamente alla forte retorica o alla pressione” e di “alimentare l’escalation“. Ancora più nette le parole del vice ambasciatore russo all’Onu, Anna Evstigneeva, secondo cui introdurre nuove sanzioni contro la Corea del Nord è “un vicolo cieco” e non porterà risultati. 

Il nostro messaggio alla Corea del Nord: basta con l’atteggiamento sconsiderato, provocatorio e che porta all’esclation. Torni al dialogo“, è invece il messaggio twittato dall’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield.  “I lanci mettono in evidenza l’impatto destabilizzante del programma di missili balistici della Corea del Nord. L’impegno americano a difesa della Corea del Sud e del Giappone resta ferreo“, si legge inoltre in un comunicato

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.