Tecnologia
La guerra social è tra Putin e l’Ucraina: cresce il consenso per Zelensky
Scoppia la guerra in Ucraina ed i social rappresentano il campo di battaglia preferito dei politici e degli hacker. La ricerca delle parole Ucraina e Russia condotta dal data journalist Livio Varriale, ha generato su Twitter 3.717.449 tweets che hanno ottenuto 72.457.862 di mi piace, 13.854.137 condivisioni, 1.549.395 citazioni e 4.493.643 di commenti.
“E’ la prima guerra cibernetica, ibrida, ma soprattutto di resistenza da parte di un governo che ha massima visibilità sui social media occidentali“. Dichiara a Il Riformista Livio Varriale “L’Ucraina è il campo di battaglia, ma Putin è oggetto di tutte le attenzioni del mondo. Zelensky cresce esponenzialmente sui media occidentali da perfetto sconosciuto“.
La parola Zelensky compare 44.797 volte mentre Putin 680.834. La Russia in 3,678,110 , Ucraina in 2,159,741, con la variante anglosassone Ukraine. La parola Cyber che rappresenta l’ecosistema della guerra cibernetica solo 16,932, a differenza del collettivo Anonymous che da solo viene associato alle due nazioni ben 21.608 volte.
Nella lista dei profili Twitter più acclamati dalla pioggia di like vediamo Illia Ponomarenko reporter dell’Indipendent Kyiv, che segue al secondo posto. Il terzo profilo invece è quello di Ragıp Soylu, editore del Middle Est Eye, chiude al quarto posto un altro organo di informazione rappresentato da the Spectator Index. Il presidente americano Biden invece è quinto. Dmytro Kuleba, Ministro degli esteri ucraino, supera il premier Zelensky almeno nella classifica dei tweets che citano le due nazioni.
Il Tweet più visto ed acclamato dal pubblico fino ad oggi è quello dell’Ucraina ad inizio guerra che pubblica una vignetta di Hitler che accarezza un piccolo Putin indicandolo come erede.
Discorso diverso invece in Italia dove in dal 23 al 27 febbraio sono stati pubblicati 162.257 tweets ed i profili che hanno raccolto la somma più ampia di like sono stati quelli di Palazzo Chigi, Che Tempo che Fa e TgCom24. I giornalisti più interessati dai like del pubblico sono Jacoboni, Capone e Lucarelli. Presenti anche le componenti non allineate alla narrativa occidentale come Diego Fusaro e Francesca Totolo.
I top Tweets italiani però sono capitanati da Dorina che racconta la sua esperienza di solidarietà materna della propria madre, Che tempo che fa che riporta la manifestazione di San Pietroburgo contro la guerra, Stefano Bonaccini che commenta la manifestazione in favore del popolo e della pace dell’Ucraina avvenuta a Bologna.
Negli argomenti più trattati sia su scala nazionale che mondiale l’Ucraina è al primo posto seguita dalla Russia, con Putin protagonista indiscusso del dibattito seppur non in positivo
Il dato interessante è quello della crescita esponenziale che i social occidentali hanno rivolto nei confronti di Zelensky:
Fino al 22 Febbraio, su Twitter aveva “appena” 400.000 followers, dal 23 erano già 800.000. Ad oggi siamo arrivati alla cifra di tre milioni e continuerà a salire.
Su Facebook, il numero dei followers è simile, ma la pagina non è aggiornata dall’agosto del 2019.
© Riproduzione riservata