“Per questo compleanno mi sono fatto come ‘regalo’ l’incontro con il tumore“. Lo rivela sui social Roberto Giachetti, giornalista (conduce ogni mattina la rassegna stampa per radio Leopolda e per il Riformista tv), radicale e deputato di Italia Viva che nei giorni scorsi è stato sottoposto a un intervento per l’asportazione del cancro al Salvator Mundi International Hospital di Roma.

Il mio tumore. Domenica di Pasqua – scrive Giachetti –  mentre scrivevo il post per ricordare il terzo anniversario della morte di Massimo (Bordin, ndr) pensavo al ricovero di tre giorni dopo per operare il mio di tumore. Sensazione strana. La mia vita – aggiunge – subisce un altro ribaltamento e questo di per se non è un male. Poi bisogna capire come si prosegue. Per ora (con questa roba certezze non sono a disposizione!) le condizioni di proseguire sembrano esserci e questo già basta a trovare numerose ragioni per occupare e dedicare il tempo necessario al tanto che ancora ho da fare nella mia vita”.

Tutto è partito da una ecografia. “A questo proposito il mio grazie più grato va a Marco Gradi, il mio medico di famiglia, che con il suo scrupolo maniacale ha voluto che facessi ‘quella’ ecografia dalla quale è partito tutto, e poi ad Alessandro Amici (con il suo staff) che mercoledì scorso mi ha operato per togliere il tumore” sottolinea Giachetti. Il dottor Amici è specialista in Urologia e Chirurgia Generale.

“E poi ai miei straordinari ragazzi che una volta di più si sono dovuti sobbarcare le conseguenze delle mie vicissitudini standomi accanto, come al solito, con la delicatezza e la discrezione che mi hanno sempre saputo garantire. E poi Benedetta. E che je voi dì a Benedetta?!: la cassetta degli attrezzi per non sentirsi mai persi!. Chi mi conosce sa quanto sia sempre stato maniacalmente geloso del mio privato e quindi può immaginare quanto la scelta di questo post sia stata ponderata” aggiunge.

“Sono giorni, però, che ricevo messaggi preoccupati per i due giorni di assenza dalla rassegna stampa su RadioLeopolda. Ieri poi ho capito che qualche amico già lo aveva saputo. Insomma, come probabilmente è normale che sia, la cosa stava già circolando. Ho pensato, quindi, anche per cercare di evitare quel compassionevole chiacchiericcio che non amo per nulla , di comunicarlo io, direttamente, nella semplicità che la cosa rappresenta”.

Redazione

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