Morto in diretta nel centro cittadino di Civitanova Marche nella tarda mattinata di venerdì 29 luglio. Morto tra l’indifferenza dei passanti. Morto mentre a pochi metri di distanza un signore, di spalle, era seduto su una panchina e niente ha fatto. Morto mentre una ragazza riprendeva la scena in video. Morto mentre un passante chiedeva all’operaio omicida di smetterla “perché così lo uccidi” salvo poi aggiungere “ho chiamato polizia e carabinieri”. Morto mentre un altro uomo, così come emerge dal video, urlava “e basta”.

Alika Ogorchukwu, 39enne ambulante nigeriano è volato via nel giro di appena 4 minuti. Tanto è durata l’agonia dell’uomo aggredito a mani nude e con una stampella da Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, 32enne operaio di origine salernitana attualmente in stato di fermo. Ferlazzo ha rincorso Alika, lo ha braccato, gli ha strappato la stampella con cui ha iniziato a picchiarlo, poi lo ha atterrato e schiacciato col suo peso, colpendolo e uccidendolo a mani nude secondo la ricostruzione ufficiale della polizia. Una agonia durata circa quattro minuti, come emerge dalle registrazioni delle telecamere del Comune presenti sulla strada del delitto. Sarà ora l’autopsia a cristallizzare le cause del decesso.

La giovane che ha girato il video è una 28enne moldava ripresa dalle telecamere di sicurezza con il telefono in mano, ascoltata dagli agenti della squadra mobile come persona informata sui fatti. A loro ha spiegato che “volevo far vedere a mia mamma l’orrore che stava avvenendo davanti ai miei occhi. Ma non sono intervenuta, ho avuto paura”.

Dopo aver girato il video, l’ha inoltrato a una amica italiana che ha poi diffuso il filmato facendolo diventare virale e sollevando le polemiche della comunità nigeriana che ieri ha protestato nel centro cittadino di Civitanova per “l’indifferenza della cittadinanza”.

La moglie di Alika, Charity Oriachi, vuole guardare in faccia l’assassino del marito e “chiedergli perché ha ucciso un padre di famiglia”. La coppia ha un bambino di otto anni. Charity ricorda l’ultima volta che ha visto il marito. Erano alla stazione di San Severino Marche dove lei lavora come addetta alle pulizie. “Gli ho dato una brioche, l’ho salutato e non l’ho visto più vivo”.

Ferlazzo al momento in stato di fermo in carcere con le accuse di omicidio volontario e rapina, per aver sottratto il cellulare della vittima.

La difesa e le scuse di Ferlazzo

Ferlazzo che dal carcere, tramite l’avvocato Roberta Bizzarri che ha incontro questa mattina, si difende e chiede scusa alla famiglia di Alika. “È in stato di confusione – dice il suo legale – è un ragazzo con problemi psichiatrici. Ha un’invalidità civile riconosciuta al 100% . È da tempo sottoposto ad amministrazione di sostegno. L’amministratrice è la mamma che abita a Salerno. È bipolare e borderline“.

A Civitanova, ha spiegato il suo avvocato, era arrivato da pochi mesi e conviveva con la compagna, trovando un lavoro a tempo determinato in una fonderia. “È addolorato per l’accaduto e chiede scusa“, spiega ancora l’avvocato. “In merito alla rapina sostiene di aver raccolto da terra i suoi effetti personali tra cui il suo orologio rotto e ha preso il cellulare nella convinzione fosse il suo. Solo dopo si è reso conto che non lo era”. La legale chiederà una perizia psichiatrica. La convalida dell’arresto è prevista per lunedì mattina.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.