La proposta di legge
“La partecipazione al lavoro”: parte la raccolta firme della Cisl
Prende il via la campagna #unpostoaltavolo. La proposta del sindacato ambisce a innovare le relazioni sociali e industriali.
Con la firma del leader Cisl, Luigi Sbarra, è partita la campagna della Cisl #unpostoaltavolo: una raccolta firme per sostenere una legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese, considerata non solo un vettore di sviluppo economico ma anche un traguardo necessario per il completamento della democrazia. La partecipazione richiede un’assunzione di responsabilità e prevede un reciproco riconoscimento delle competenze: chi andrà a sedere nei vari comitati avrà infatti diritto a una formazione per garantire una presenza qualificata.
Un disegno di legge, quello proposto dalla Cisl, che mira a definire e promuovere iniziative contrattuali nazionali e di secondo livello per la partecipazione gestionale, economica, organizzativa e consultiva dei lavoratori, dando così seguito a quanto previsto dagli articoli 4,41 e 46 della Costituzione italiana. La legge ambisce ad innovare le relazioni sociali e industriali, sostenendo soluzioni contrattuali che consentano ai lavoratori di accedere a quattro modalità di partecipazione. Gestionale: i lavoratori potranno entrare nei consigli di sorveglianza e di amministrazione compartecipando alle scelte strategiche delle proprie aziende; inoltre sarà possibile prevedere una figura che rappresenta i lavoratori e le lavoratrici all’interno dei CdA delle società a partecipazione pubblica. Finanziaria: chi lavora avrà la possibilità di partecipare a nuove forme di azionariato diffuso e a nuove modalità di distribuzione degli utili. Organizzativa: ci saranno incentivi e meccanismi premianti per le aziende che consentiranno a chi lavora di contribuire alle politiche per l’innovazione e all’efficientemento dei processi produttivi. Consultiva: i sindacati saranno consultati in via preventiva e obbligatoria su molte scelte strategiche in più rispetto a quelle previste dalla legislazione attuale.
Questa proposta di legge incarna pienamente la storia, l’identità e lo spirito della CISL, da sempre un sindacato riformista, contrattualista, partecipativo, che prova a interpretare i cambiamenti del mercato del lavoro e le nuove esigenze dei lavoratori. “La strada che abbiamo scelto – dice il segretario generale Luigi Sbarra – è quella di un forte sostegno alla contrattazione con leve promozionali e incentivi di natura fiscale, nella convinzione che la partecipazione è possibile solo se passa dalle buone relazioni industriali. Dobbiamo estendere una cultura contrattuale che ha generato tante buone esperienze in tutti i settori e che può contribuire in modo fondamentale a rafforzare la crescita, i salari e la produttività, la formazione e l’innovazione di processo e prodotto, partendo dal protagonismo sociale del lavoro”.
Nella presentazione si citano almeno 40 esempi di gruppi grandi e medi (Luxottica a Piaggio a Leroy Merlin) nei quali negli ultimi anni si sono consolidate esperienze di partecipazione contrattata tra sindacati e imprenditori. Per la Cisl ora bisogna estendere e generalizzare queste esperienze, facendole diventare la normalità delle relazioni sindacali. Quanto alla copertura della legge, calcolata in 50 milioni di euro, la Cisl propone di attingerli dal Fondo per interventi strutturali di politica economica (legge 282/2004) (i fondi del condono edilizio).
“Se oggi poniamo come centrale il tema della partecipazione dei lavoratori alla vita di impresa è per 2 motivi – spiega il segretario dei metalmeccanici Cisl Roberto Benaglia – da un lato il cambiamento del lavoro in atto chiede oggi al lavoratore un contributo attivo, una capacità di curare i risultati che va riconosciuta attraverso forme di partecipazione organizzata, dall’altro in tutte le più forti economie europee i metalmeccanici da decenni partecipano alla crescita dell’impresa”. “È questa l’età della ‘mentedopera’ al lavoro – dice il segretario della Fim Benaglia – la partecipazione sta salendo dai pavimenti degli uffici e delle fabbriche, indietro non si torna. Dare cittadinanza alla partecipazione significa far crescere di più il Paese e dare più tutele e salario a chi lavora”.
La raccolta di firme durerà sei mesi e quindi finirà a novembre. Poi la Cisl presenterà il testo alle Camere nella speranza, confessa Luigi Sbarra, che le forze politiche lo possano “sposare” e calendarizzare.
“La partecipazione è la più grande riforma istituzionale verso la piena realizzazione in Italia e in Europa di quella che Bobbio chiamava Democrazia Sociale – commenta il segretario Cisl -responsabilizzando a livelli sempre più profondi la società nei processi economici di controllo e decisione”.
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