Cronaca
La piazza contro Salvini paragonata agli assassini di Marco Biagi, il post shock del deputato leghista
Gli undicimila di piazza Maggiore a Bologna accostati ai terroristi delle Brigate Rosse che proprio nel capoluogo dell’Emilia Romagna uccisero nel 2002 Marco Biagi. Il paragone è stato lanciato questa mattina sui social dal deputato della Lega Massimiliano Capitanio, che su Facebook ha scritto, riferendosi alla protesta pacifica di piazza, che quella è “la Bologna di chi ieri (invano) non avrebbe voluto farci manifestare. Dopo il 26 gennaio questa Bologna sparirà del tutto”, pubblicando a corredo una foto della prima pagina del Corriere della Sera dopo l’omicidio Biagi.
Un accostamento che ha ovviamente indignato il Partito Democratico. Per il deputato Andrea Romano “a Lega su #bolognanonsilega sta perdendo la testa (e molti, molti voti). Anche per questo è giusto sostenere Stefano Bonaccini: per rispondere al veleno dell’odio”. In risposta al post di Capitanio è intervenuto anche il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci: “Una piazza piena di persone pacifiche come quella di ieri a #bologna paragonata agli infami terroristi che uccisero Marco Biagi. Questa è la Lega della vergogna che vorrebbe governare l’Emilia Romagna”.
.@maxcapitanio è un deputato della Repubblica che accosta una piazza pacifica e spontanea agli assassini di Marco Biagi: la #Lega su #bolognanonsilega sta perdendo la testa (e molti, molti voti). Anche per questo è giusto sostenere @sbonaccini: per rispondere al veleno dell’odio pic.twitter.com/JbbOiPPYsp
— Andrea Romano (@AndreaRomano9) November 15, 2019
Capitanio, travolto dalle polemiche, è intervenuto rimuovendo il post incriminato e passando al contrattacco: “Amo e difendo la democrazia e mai potrei accostare una manifestazione di piazza al terrorismo. Il mio post su Facebook è chiaramente riferito a quelli che avrebbero voluto impedire la nostra manifestazione, a quanti hanno aggredito le Forze dell’ordine e a quelli che hanno affisso uno striscione per esprimere solidarietà a quanti colpiscono i leghisti. Difendo anche la libertà di espressione, ma valuterò di querelare Romano e quanti insinueranno un mio accostamento tra terrorismo e manifestazioni democratiche”.
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