Sabino Cassese non ci sta e sulla proroga dello stato di emergenza (fino gennaio 2021) dice: «È una dichiarazione di impotenza o peggio ancora incapacità». Il giudice emerito della Corte costituzionale, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei ha poi aggiunto: «Mi sono anche chiesto perché noi in Italia per fare le cose ordinarie dobbiamo sempre ricorrere all’urgenza. Se ci sono degli intoppi nel percorso ordinario basterebbe toglierli. Stiamo convivendo da dieci mesi in una situazione di pericolo per la salute e uno Stato ben ordinato dovrebbe avere strumenti ordinari per fronteggiare questo pericolo».

Profondamente contrario dunque il Professor Cassese che conclude:«Il mio è un grido di dolore sulla capacità dello Stato di fronteggiare i problemi. Non possiamo ricorrere ogni volta all’emergenza per procurare mascherine o i tavoli per le scuole. Dobbiamo avere un’amministrazione statale che davanti a un pericolo già vissuto sia in grado di fronteggiarlo con gli strumenti ordinari. Dietro la dichiarazione di proroga dello stato di emergenza c’è una dichiarazione di debolezza dello Stato». Il Consiglio dei ministri ne discuterà lunedì e il ministro della Salute Roberto Speranza andrà martedì in Parlamento. La pubblicazione in Gazzetta ufficiale dovrebbe essere invece mercoledì.

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