Gli anticorpi sono i veri eroi della lotta contro il Coronavirus. Ce ne sono di diversi tipi, di più forti e meno forti, e anche di super potenti, come testimonia uno studio dell’Università di Washington, di cui fa parte anche l’ospedale Sacco con l’infettivologo Massimo Galli. La ricerca pubblicata su Science ha portato alla scoperta di due anticorpi particolarmente potenti. Testati sui criceti, hanno messo ko Sars-Cov-2, bloccando la famosa spike (la punta della corona) che il coronavirus usa per legarsi alle cellule umane e il recettore Ace2 che funge da chiavistello di ingresso.

Un solo anticorpo potrebbe non servire a nulla, invece la combinazione dei due potrebbe riuscire a neutralizzare il virus. “I mix che includono gli anticorpi S2M11, S2E12 o l’anticorpo S309 precedentemente identificato, neutralizzano ampiamente un pannello di isolati di SARS-CoV-2 circolanti e attivano le funzioni effettrici”, si legge nello studio di Science.

“I nostri risultati aprono la strada all’implementazione di cocktail di anticorpi per la profilassi o la terapia, aggirando o limitando l’emergere di mutanti di fuga virale”, continua. I primi trattamenti potrebbero arrivare in primavera. “Abbiamo ottenuto anticorpi potentissimi, che sono nella fase di sviluppo industriale e con cui speriamo di poter contribuire presto a contenere questa pandemia” ha scritto Rappuoli, microbiologo, direttore scientifico e responsabile dell’attività di ricerca e sviluppo di Gsk Vaccines a Rosia (Siena), in un articolo scritto per la rivista ‘Magistero del Lavoro.

“Si parte sempre da sangue di pazienti convalescenti, e usando tecniche di laboratorio molto sofisticate si cercano tra i milioni di cellule quelle rarissime che producono gli anticorpi che neutralizzano la spike del virus”. Poi questi anticorpi vengono ricreati in laboratorio e usati come farmaci.

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