Stretta sulla movida, divieto di consumare bevande alcoliche dalle 22 alle 6 del giorno successivo e feste e ricevimenti con un massimo di 20 persone. La nuova ordinanza firmata dal presidente della regione Vincenzo De Luca prova ad arginare l’ascesa dei contagi di settembre che ha proiettato la Campania al terzo posto, dietro Lombardia e Lazio, per numero di attualmente positivi (5.965) e al secondo per pazienti ricoverati in ospedale. Ad oggi infatti sono 35 le persone in terapia intensiva, 417 quelle ricoverate con sintomi. Davanti c’è solo il Lazio con 45 pazienti in terapia intensiva e 674 in degenza ordinaria.

Provare ad arginare la movida resta però solo uno dei problemi per evitare assembramenti ingiustificati e possibilità di contagi. A preoccupare infatti è anche la situazione del trasporto pubblico, vero tallone d’Achille della Campania e in particolar modo di Napoli, che ogni giorno registra disservizi e, di conseguenza, mezzi stracolmi, sui quali viaggiano ammassati centinaia di persone “colpevoli” soli di andare a lavorare.

A denunciare l’ennesima giornata nera per i trasporti partenopei è Roberta Formisano, una cittadina residente nel quartiere di Pianura, periferia occidentale di Napoli, servita dalla Circumflegrea, una delle linee dei treni dell’Eav (le altre sono Circumvesuviana e Cumana), diretta da Umberto de Gregorio fedelissimo del Governatore. Una tratta che collega l’area flegrea della città con Montesanto, centro storico di Napoli. In media ogni treno passa, se tutto va bene, ogni 20 minuti e negli orari ad alta affluenza diventa inevitabile viaggiare come sardine.

“Prendo la cumana tutti i giorni per andare a lavoro” scrive Roberta rivolgendosi a Vincenzo De Luca e al sindaco Luigi de Magistris (che da sindaco risponde dei disservizi provocati dall’Anm). “A volte è piena, altre meno e si sta più larghi. Con tutta questa situazione del Covid, mi aspettavo una situazione diversa, o almeno più previdente. Stamattina la Circumflegrea Pianura-Montesanto – spiega – era piena ai limiti delle possibilità, e ad ogni fermata c’erano altre infinite persone ad aspettare di salire. In nessuna stazione c’è un igienizzante mani, un controllo da parte di un’autorità in grado di quantificare e limitare l’entrata nei vagoni.
Si è fatta una polemica enorme per le scuola, la sicurezza dei bambini, le tovagliette monouso, quattro igienizzanti personali, e tremila penne, perché se cade una accidentalmente, nessuno la può prendere; e poi le persone che devono andare a lavorare, devono stare col pensiero tutti i giorni, schiacciati ad uno sconosciuto, che chissà se è positivo o è asintomatico, perché la sicurezza nelle scuole sì, ma nei mezzi pubblici no.
Tante raccomandazioni per il distanziamento sociale, mascherina all’aperto, il saluto con il gomito, e poi bisogna stare così? Al posto di fare teatrini politici che non servono a nulla, la vostra preoccupazione dovrebbe essere quella di salvaguardare le persone, e metterle in sicurezza, farle vivere in un paese quanto meno responsabile, ma tanto a voi che ve ne frega”.

 

Ciro Cuozzo

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