Quella sul divieto di vendere alcolici da asporto dopo le 22 sul limite di 20 persone alle feste “è la penultima decisione prima di chiudere tutto”. Lo ha detto il presidente della Campania Vincenzo De Luca a Porta a Porta, durante la puntata che andrà in onda stasera. “Sono molto allarmato – ha continuato il governatore – credo che dobbiamo aprire gli occhi e dire con chiarezza ai cittadini che siamo già nella seconda ondata dell’epidemia. Ricordo che la Campania è la Regione che ha la più alta densità abitativa d’Italia e il 60% dei positivi oggi sono nelle Asl Napoli 1 e 2 e a Caserta, cioè quelle a maggiore congestione abitativa”.

LA SITUAZIONE – Con 286 contagi la Campania è risultata anche oggi come la Regione più colpita dal virus a livello nazionale. Palazzo Santa Lucia ha risposto al virus nelle ultime settimane con nuove misure e restrizioni. Prima di quella anti-movida emanata oggi, il governatore aveva re-introdotto l’obbligo di mascherine anche all’aperto e l’obbligo di tamponi per i rientri dall’estero all’aeroporto di Capodichino.

IL SISTEMA SANITARIO – “La previsione pessimistica dei nostri epidemiologi dice che ci può essere un picco di 5.000 contagi, noi ora ci prepariamo ad avere 20.000 posti letto negli ospedali più altri 2.000 per la stagione influenzale”, ha detto il governatore della Campania. E poi sulla campagna anti-influenzale: “Cominciamo il 2 ottobre il vaccino antinfluenzale per evitare che le persone con l’influenza vadano negli ospedali ingolfandoli. Lo diamo ai medici di medicina generale e alle Asl, se ne abbiamo anche alle farmacie, ma l’importante è che si parta subito a tappeto”. E sui tamponi rapidi in atto nelle Regioni del Nordest: “Se ce li forniscono anche a noi saremmo grati di poterli usare. Non so se l’Istituto Superiore di Sanità li ha validati, fino a ieri ci avevano detto che non c’era affidabilità. Ma se l’Istituto ce li invia siamo felici di usarli. Noi per ora abbiamo fatto per la scuola test sierologici a 113.000 docenti e non docenti delle scuole pubbliche e private, raggiungendo l’80% del personale scolastico e rintracciando 11 positivi”.

I CONTROLLI – Il governatore campano ha affrontato il tema dei controllI. Sui mezzi pubblici, ad esempio: “Il governo ha detto che chi sale senza mascherina se non scende il mezzo pubblico si deve fermare. Ma anche qui il controllo deve essere fatto dalle forze ordine. Chi controlla gli esercenti dei bar senza mascherina? Se andiamo avanti così tra un mese dobbiamo chiudere di nuovo tutto”. Insomma, per i governatore sceriffo ci vuole più controllo, anche nelle scuole dove l’assembramento “all’ingresso e all’uscita è totale”. E infine rincara la dose: “Io rilevo che da due-tre mesi le forze dell’ordine sono scomparse, non trovo più una pattuglia dedicata al controllo anti-covid e infatti il governo fa un decreto per l’obbligo della mascherina dopo le 18 e nessuno la porta. O facciamo l’ordinanza e la facciamo rispettare oppure perdiamo tempo”.

RECOVERY FUND – A patto che la Campania riceva 300 milioni all’anno, sul Recovery Fund si discuterà con amicizia e si troveranno soluzioni, ha ironizzato De Luca. Il governatore è poi andato più nello specifico: “Mi piace – ha detto De Luca – chiarendo dei presupposti come la difesa senza equivoci dell’unità nazionale, il rispetto dell’articolo 119 della Costituzione che prescrive una norma perequativa tra regioni con maggiore base fiscale e regioni che ne hanno meno. E poi l’assunzione piena dell’obbligo costituzionale di ri-equilbrio tra nord e sud. Noi abbiamo chiesto di avere maggiore autonomia a partire dal superamento della spesa storica, bisogna fare operazione verità per sapere quante risorse vanno al sud e quante al nord, perché con la spesa storica il sud molto penalizzato a partire dalla sanità, in cui la Campania nel fondo sanitario riceve meno di tutte le altre Regioni e viene depredata di trecento milioni di euro l’anno”.

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