Lavoro
L’alfabetizzazione finanziaria dei più giovani, una grande drivere per il futuro dell’economia

Oggi più che mai, l’educazione finanziaria è una competenza decisiva per la qualità della vita dei cittadini di domani. È una delle principali evidenze emerse dallo studio commissionato dall’Agenzia Italiana per la Gioventù (AIG) a Starting Finance, che ha coinvolto oltre 6.000 partecipanti, di cui 3.000 under 30. I dati parlano chiaro: c’è voglia di apprendere, ma le opportunità educative rimangono limitate.
Quasi il 60% dei giovani intervistati investe, ma spesso le competenze finanziarie latitano, poco più del 17% del campione ha conoscenze avanzate. C’è per questo tanta voglia di competenze. I giovanissimi (13-19 anni) riconoscono l’importanza del “saper gestire il denaro”, ma chiedono percorsi scolastici strutturati. Nella fascia 20-30 anni cresce la capacità di passare dalla teoria alla pratica, ma emergono diffidenza e insicurezza, spesso causate da un’assenza di dialogo familiare e da una percezione di complessità scoraggiante. Oltre l’80% dei ragazzi tra i 13 e i 19 anni si informa tramite social media. È quindi essenziale valorizzare i linguaggi digitali, ormai centrali per raggiungere i più giovani. Tuttavia, senza contenuti affidabili e verificati, il rischio di disinformazione resta alto. Occorrono strumenti chiari, esempi concreti, spazi di confronto.
È in questa direzione che si muove il progetto delle Cittadelle della Gioventù, realizzato per volontà del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi che, dopo aver investito sulla promozione dello sport quale strumento di inclusione, ha voluto anche immaginare uno spazio dedicato ai giovani per dialogare con le Istituzioni, formarsi, informarsi e partecipare attivamente. La recente tappa a Caivano ha posto un focus proprio sull’educazione finanziaria, accanto ad altri temi cruciali. Con laboratori, workshop e incontri con esperti, abbiamo offerto strumenti per rafforzare l’autonomia dei giovani e la loro capacità di fare scelte consapevoli. Parlare di economia vuol dire anche prendersi cura del futuro. In territori fragili, come Caivano, l’educazione finanziaria diventa uno strumento di riscatto, speranza ed empowerment.
L’educazione finanziaria ha un valore strategico. Il suo rilancio nell’agenda istituzionale è un segnale forte, con iniziative volte a integrarla nei percorsi scolastici e formativi, in collaborazione con scuole, università ed enti locali. L’obiettivo è ridurre le disuguaglianze e rafforzare i percorsi di protagonismo attivo e consapevole dei più giovani, anche in settori fondamentali come quello dell’economia. Dobbiamo parlare di economia, di gestione del denaro, di finanza senza tabù. A scuola, in famiglia, online. Non deve essere un linguaggio per pochi, ma uno strumento di libertà per tutti. Comprendere cosa sia il potere d’acquisto o l’inflazione, capire cosa sia un mutuo o un fondo pensionistico, appare indispensabile. Investire nell’alfabetizzazione finanziaria significa costruire cittadini più forti, autonomi e pronti a contribuire allo sviluppo dell’Italia.
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